Il ministro Garavaglia: "Il turismo ci farà ripartire"

- di: Redazione
 
L’Italia della pandemia è stata quella fissata da scatti che sono entrati nella mente di tutti e che ancora oggi non riusciamo a scacciare: le terapie intensive traboccanti di pazienti resi irriconoscibili da maschere e tubi; i volti di medici ed infermieri stravolti dalla fatica eppure lì in prima linea; il dramma di chi non poteva abbracciare i propri cari pur sapendoli ad un passo dalla fine.
Ma non meno coinvolgenti sono state le fotografie o i video resi drammatici per avere fermato, nelle loro immagini, il vuoto: i luoghi che celebrano la nostra arte e la nostra storia malinconicamente soli; i filari di ombrelloni chiusi e infilati nella sabbia e le sedie sdraio accatastate; le saracinesche abbassate dei locali che celebrano la nostra tradizione gastronomica; piazze deserte nelle quali la sola presenza era quella delle note strazianti uscite dallo strumento di un musicista che suonava da un terrazzo.

Non vorremmo, anzi non vogliamo che quelle immagini scorrano ancora davanti ai nostri occhi, perché significherebbe che non siamo riusciti a metterci alle spalle un anno e più di privazioni e sofferenze.
Uno dei settori costretti a pagare uno dei prezzi più alti è stato il turismo, che da solo è la sintesi della nostra cultura; delle nostre eccellenze dell’industria dell’ospitalità; del nostro essere "Italiani", nell’accezione migliore.
Questo è ieri, perché oggi la speranza è stata sostituita da certezze.
E in un mondo in cui tutto viene riportato a numeri, dati, percentuali, proiezioni, dà fiducia sentire dire al Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, che ha fiducia nel fatto che, come sistema Paese, stiamo uscendo dalla crisi, preparandoci ad un futuro che ci consenta di recuperare tutto quello che è andato perduto.
Davanti ad una stagione che è partita bene e che mostra un sistema che si sta assestando, dopo le macerie lasciate dalla fase più acuta della crisi, Garavaglia non nasconde la soddisfazione per i risultati che il governo, e per esso il ministero che lui guida, stanno raggiungendo in questa estate 2020.

"La stagione va verso il tutto esaurito", dice ricordando che le prime rilevazioni arrivate dalle associazioni degli albergatori giungano segnali molto positivi: "Le prenotazioni, rispetto allo scorso anno, mostrano un incremento del 30 per cento. Nel 2020 purtroppo la nostra industria turistica ha sofferto soprattutto per il mancato arrivo di turisti stranieri, soprattutto americani, tradizionalmente una voce importantissima per noi’’.
I numeri dello scorso anno, quelli determinati dall’impatto della crisi pandemica, sono più che drammatici, con un mancato contributo al Pil da parte dell’industria turistica quantificato in 27 miliardi di euro. Le parole con cui il Ministro delinea le speranze per la stagione estiva 2021 sono chiarissime: "Se almeno un terzo dei turisti americani tornerà a scegliere l’Italia, potremmo dirci soddisfatti".
Molte di queste speranze poggiano sul Digital Green Pass, grazie al quale, con la "certificazione" dell’avvenuta immunizzazione, i turisti potranno cercare a circolare tranquillamente per tutt’Europa.
"È un miracolo" - è il giudizio del Ministro Garavaglia - "quello che l’Europa è riuscita a fare con l’adozione del Digital Green Pass in tempi così stretti, anche per le forti pressioni che sono arrivate dai Paesi mediterranei (Italia, con Spagna e Grecia). Una iniziativa del genere in un altro momento storico, conoscendo le dinamiche comunitarie, sarebbe stata perfezionata in almeno due anni. Questa Europa lo ha fatto in pochi mesi, riaprendo le porte del Continente ai turisti’’.

La risposta dell’Europa, tempestiva ed efficace, è anche conseguenza della campagna vaccinale che ci sta vedendo impegnati, insieme agli altri Paesi, per raggiungere l’immunizzazione della popolazione che ci metta al riparo da nuove ondate, come quella che, nel 2020, si abbatté inattesa sul continente. In Italia il numero delle persone vaccinate cresce velocemente, avvicinando il traguardo dell’immunità di gregge.
Il Ministro Garavaglia scommette sulla ripresa del turismo, e non lo fa solo perché ne è il responsabile, ma perché tutti gli indicatori volgono al bello, con la prospettiva di raggiungere degli obiettivi ben migliori rispetto alle previsioni, pure ottimistiche.
"Il turismo" - sottolinea il Ministro - "è un settore che riparte e che, di conseguenza, spinge il Pil". A conferma di questo Garavaglia riferisce che la stima fatta in sede di Def (il documento di economia e finanza) di crescita si attestava su un +4,1 certo significativo. Ma, dice ancora il Ministro, questo dato è stato superato (ed è la prima volta) dalla stima fatta dal Nadef (la nota di aggiornamento al Def) secondo cui, nel 2021, la crescita si aggirerà intorno al 5 per cento.

Di un’altra cosa Garavaglia si dice fermamente convinto: il turismo italiano crescerà, rispetto allo scorso anno, per un rimbalzo atteso (come quelli che seguono le crisi), ma anche perché sapremo, come sistema Paese, valorizzare ancora quello che viene definito "minore", ma che questa etichetta non accetta proprio.
È il turismo del territorio, quello che non è solo spiagge e mare, ma i nostri borghi, le vallate, i sentieri di montagna, il comparto dell’agriturismo, i circuiti legati ai luoghi di culto, ai ‘’cammini’’ che sempre di più si affermano perché legano il turista ad una dimensione di riflessione.

"L’aumento dei numeri del turismo del territorio"
- di questo Garavaglia si dice convinto - "ci consentirà di aumentare la stagionalità e magari recuperare rispetto a quel che abbiamo perduto lo scorso anno, quando la seconda ondata della pandemia ci ha costretto a chiudere tutto".
Il settore turistico, messo in ginocchio dalla pandemia, si è fatto sentire chiedendo maggiore attenzione. E su questo il Ministro Garavaglia ha le idee ben chiare, anche perché sin dal suo insediamento ha voluto incontrare tutti, non nel suo ufficio, ma girando per l’Italia turistica per parlare, discutere, confrontarsi.

"I nostri operatori" - spiega - "al di là di misure di sostegno contingenti, non si lamentano più di tanto, chiedendo solo di potere riaprire e di tornare a lavorare, rimboccandosi le maniche. Perché, per me come per loro, il fatturato è la migliore forma di sostegno economico. Con i due decreti sostegni abbiamo attivato complessivamente oltre cinque miliardi e mezzo, e altri 2,4 miliardi sono nel comparto turismo del Pnrr. Soldi che devono essere erogati in tempi stretti, perché il Piano impone che debbano essere spesi nel termine di sei anni". E Garavaglia vuole anche ricordare l’attenzione del governo sulle tematiche della sostenibilità, con 1,8 miliardi destinati al fondo delle ristrutturazione e i 100 milioni per spingere ulteriormente la digitalizzazione del settore. Senza dimenticare il mezzo miliardo destinato al Giubileo del 2025 che, ci tiene a ricordarlo, non saranno spesi solo per Roma, ma per il suo circondario.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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