Guerre dimenticate: strage di bambini in Camerun, sospetti sui separatisti

 
C'è una guerra civile di cui in pochi parlano e che, nel disinteresse del mondo, sta insanguinando una delle regioni anglofone del Camerun. Una guerra che ha vissuto, nelle ultime ore, un ennesimo capitolo di orrore: un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione in una scuola uccidendo, a colpi d'arma da fuoco, nove bambini (dai 9 ai 12 anni) e ferendone gravemente altri dodici, alcuni dei quali destinati a perdere l'uso delle gambe.

È accaduto a Kumba, nel sud-ovest del Camerun. A dare alcuni notizie per questo massacro è stato il prefetto del dipartimento di Mémè, di cui Kumba è la capitale. Parlando dei feriti, il prefetto Chamberlin Ntou'ou Ndong ha detto che ''le loro condizioni sono relativamente stabili. Ne abbiamo operato alcuni, altri perderanno l'uso degli arti inferiori''.

Teatro della strage è stata la sesta classe (nell'istituto si segue il modello didattico inglese) della Mother Francisca International Bilingual School, una scuola secondaria privata.
L'irruzione è durata pochi minuti, secondo quanto hanno riferito gli alunni che si trovavano in un'aula vicina quella della strage. Tanto che in molti hanno pensato che il commando omicida si potesse scagliare anche contro di loro. Uno degli studenti, ancora molto traumatizzato, ha detto tra le lacrime: ''Pensavamo che sarebbero venuti nella nostra classe. Li sentivamo (gli altri studenti, ndr) piangere, urlare e chiedere disperatamente che qualcuno li salvasse''.

Cercando di capire cosa stesse accadendo a pochi metri da loro, gli studenti delle classi vicine a quella della strage hanno certo riparo sotto i banchi, mentre alcuni di loro sono scappati dalle finestre. Una delle vittime è Victory Camibon Ngameny, figlio undicenne del pastore Boniface Tamangoua Ngamenyi, che non trova le parole per descrivere il suo dolore. Stringendo tra le mani una fotografia del figlio dice: ''Nessun genitore vorrebbe perdere non solo il suo primo figlio, ma il suo unico figlio", ricordando che lui e la moglie hanno avuto Victory dopo quasi nove anni di matrimonio, quando ormai avevano perso ogni speranza di una maternità (dopo il bambino la coppia ha avuta un'altra figlia, Regina Glory, di quattro anni) che ora gira per casa chiedendo del fratello.

Il governo camerunese accusa della strage i gruppi separatisti armati. La crisi iniziata nel 2016 con le richieste corporative di insegnanti e avvocati della regione, trasformandosi nel 2017 in un conflitto armato tra l'esercito camerunese e i secessionisti che si battono per l'indipendenza del Nord Ovest e del Sud Ovest del Paese.

Sino ad oggi la guerra civile ha provocato la morte di più di tremila persone e 700 mila sono state costrette a fuggire nella boscaglia, nelle regioni francofone del Paese o nella vicina Nigeria.
"Sono stati i terroristi secessionisti ad assassinare questi bambini ", ha detto il prefetto Ntou'ou Ndong, annunciando l'apertura di una inchiesta Sino ad ora la strage non è stata rivendicata.
I separatisti hanno recentemente proclamato la nascita di un nuovo Paese, chiamandolo Ambazonia.

Il suo ''presidente'', Ayuk Tabe, sul suo account Twitter, ha definito l'accaduto "terribile" e "disumano", chiedendo l''intervento delle Nazioni Unite e della comunità internazionale per “fermare queste atrocità''. Alcuni testimoni hanno detto che i componenti - una decina - del commando, che indossavano delle uniformi militari, sono arrivati a bordo di motociclette.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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