Governo, Santanchè: “Sono serena, nessuno mi ha chiesto di fare un passo indietro”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

Daniela Santanchè non arretra e non si lascia intimorire dal peso delle accuse. All’indomani del rinvio a giudizio per il caso Visibilia, la ministra del Turismo mantiene il punto e assicura di non avere nulla da temere. “Male non fare, paura non avere. Nessuno mi ha chiesto di fare un passo indietro, sono serena.” Un messaggio chiaro, pronunciato con la consueta sicurezza, che sembra voler chiudere ogni margine di speculazione sulla sua possibile uscita dal governo.

Governo, Santanchè: “Sono serena, nessuno mi ha chiesto di fare un passo indietro”

Ma se la Santanchè si mostra impassibile, il caso continua a far discutere, dentro e fuori la maggioranza. La gestione della sua posizione politica è diventata un banco di prova per il governo guidato da Giorgia Meloni, che si trova a fronteggiare non solo le critiche dell’opposizione, ma anche le pressioni interne di chi teme un danno d’immagine per l’esecutivo.

Fratelli d’Italia fa quadrato, Forza Italia predica prudenza

Il partito della premier, Fratelli d’Italia, si schiera compatto in difesa della ministra. “La decisione spetta solo a lei,” dichiarano fonti vicine a Palazzo Chigi, sottolineando che al momento non ci sono richieste di dimissioni. Un atteggiamento che riflette la strategia della Meloni: evitare cedimenti che potrebbero essere interpretati come segnali di debolezza. Tuttavia, dietro le quinte, non tutti condividono questa linea di fermezza assoluta.

Diversa la posizione di Forza Italia, che mantiene la sua tradizionale impronta garantista. Il vicepremier Antonio Tajani, intervenendo sulla questione, ha chiarito che il partito azzurro aspetterà gli sviluppi giudiziari prima di prendere una posizione definitiva: “Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Noi crediamo nel diritto alla difesa e nella presunzione di innocenza.” Un modo per smorzare i toni e prendere tempo, nella speranza che la situazione non si aggravi ulteriormente.

L’opposizione all’attacco: “Dimissioni subito”

Se all'interno della maggioranza prevale la cautela, l’opposizione non lascia spazio a dubbi. Partito Democratico e Movimento 5 Stelle chiedono con forza un passo indietro della ministra, ritenendo incompatibile la sua permanenza nell’esecutivo. “Un ministro che finisce a giudizio deve dimettersi, non ci sono alternative,” ha dichiarato il capogruppo dem Francesco Boccia, mentre Giuseppe Conte rincara la dose: “Il governo Meloni non può nascondersi dietro l’alibi della presunzione di innocenza. Serve rispetto per le istituzioni e per i cittadini.”

Anche Azione e +Europa si uniscono al coro delle critiche, con Carlo Calenda che ha definito la vicenda “un altro tassello dell'inaccettabile commistione tra politica e affari.”

Il nodo giudiziario e l’ombra sul governo

Il caso Visibilia ruota attorno alla gestione della società editoriale fondata da Santanchè, con accuse che spaziano dalla presunta cattiva gestione finanziaria a irregolarità nei contratti dei dipendenti. La procura ipotizza violazioni fiscali e utilizzo improprio di fondi aziendali, gettando un’ombra pesante sulla figura della ministra, che ha sempre respinto ogni addebito.

Per Meloni, il caso si trasforma in un dilemma politico. Da un lato, la necessità di mantenere la coesione del governo, dall’altro il rischio che il protrarsi della vicenda possa minare la credibilità dell’esecutivo, soprattutto su un tema, quello dell’etica pubblica, su cui la premier ha sempre voluto distinguersi. Fonti di Palazzo Chigi confermano che la questione è monitorata con attenzione, e che nelle prossime settimane si valuterà l’impatto sull’opinione pubblica.

Santanchè rilancia: “Io penso al mio lavoro”

Nel frattempo, la ministra prosegue con la sua agenda istituzionale. Nei prossimi giorni è attesa a Madrid per la Fitur 2025, la Fiera Internazionale del Turismo, dove rappresenterà l'Italia promuovendo le eccellenze del Made in Italy. “Io penso al mio lavoro e ai risultati del mio ministero,” ha detto, cercando di spostare l’attenzione sulle iniziative in corso, tra cui il rilancio del turismo post-pandemia e le nuove strategie per attrarre investimenti internazionali nel settore.

Dietro le quinte, però, la tensione è palpabile. Tra i membri della maggioranza c’è chi teme che la posizione di Santanchè possa diventare insostenibile, soprattutto se il processo dovesse riservare sviluppi negativi.

Cosa succederà ora?

Se le dichiarazioni pubbliche indicano compattezza, le prossime settimane saranno decisive per capire se il caso Visibilia potrà essere archiviato come un problema personale della ministra, o se diventerà una questione politica da risolvere con un rimpasto di governo.

Meloni, per ora, non sembra intenzionata a sacrificare una delle figure più esposte del suo esecutivo, ma tutto dipenderà dall’andamento del processo e dalla pressione dell’opinione pubblica. E in un contesto politico già carico di tensioni, ogni passo falso potrebbe rivelarsi fatale.

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