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Il governo valuta interventi in bolletta: Pichetto apre al sostegno per il nucleare

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il governo valuta interventi in bolletta: Pichetto apre al sostegno per il nucleare

Se i prezzi del gas continueranno a mantenersi elevati, il governo sarà costretto a intervenire sulle bollette, con misure che potrebbero riguardare famiglie e imprese. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante un’intervista a Radio Uno, rilanciando al contempo l’ipotesi di un sostegno pubblico per il nucleare, sul modello di quanto già avviene per le rinnovabili. “Se il mercato del gas non dovesse scendere, dovremo in qualche modo trovare un intervento sul prezzo complessivo”, ha spiegato il ministro, lasciando intendere che Palazzo Chigi sta già valutando possibili correttivi.

Il governo valuta interventi in bolletta: Pichetto apre al sostegno per il nucleare

Una strategia che si muove su un doppio binario: da un lato il tentativo di contenere il costo dell’energia per gli utenti, dall’altro la spinta verso nuove fonti di produzione, incluso il ritorno dell’atomo. “Nel momento in cui ci sarà lo strumento di valutazione del costo della produzione energetica da nucleare, lo Stato valuterà di quanto integrare nella tariffa”, ha aggiunto Pichetto Fratin, riferendosi a una possibile forma di incentivazione, analoga a quella già applicata per il fotovoltaico e l’eolico. Un passaggio chiave, che segna una svolta nelle politiche energetiche del governo Meloni e riaccende il dibattito sul ruolo dell’energia nucleare in Italia.

Il nodo del prezzo del gas e il rischio stangata in bolletta
Il tema è caldo, perché dopo la frenata registrata nel 2023, il prezzo del gas ha ripreso a salire, alimentato dalle tensioni geopolitiche e dalle incertezze legate alle forniture internazionali. Secondo le ultime rilevazioni, il costo all’ingrosso si mantiene ben al di sopra dei livelli pre-crisi, mettendo sotto pressione sia i bilanci delle imprese che quelli delle famiglie. Da qui la necessità di un intervento governativo, che potrebbe tradursi in nuovi sussidi o in un meccanismo di calmierazione delle tariffe.

Uno scenario che preoccupa soprattutto le associazioni dei consumatori. “Se i prezzi resteranno così alti, ci troveremo di fronte a una nuova stangata energetica”, avverte Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, che chiede al governo di accelerare sulle misure di sostegno.

Il ritorno del nucleare: la strategia del governo
Ma l’annuncio di Pichetto Fratin apre un fronte ancora più ampio: quello del nucleare. Da mesi, il governo Meloni sta lavorando per riportare l’atomo al centro del mix energetico nazionale, dopo l’uscita di scena seguita ai referendum del 1987 e del 2011. Un cambio di rotta che passa attraverso il sostegno pubblico, con la creazione di un sistema di incentivi che renda competitivo il costo di produzione dell’energia nucleare rispetto alle altre fonti.

Un approccio simile a quello già adottato con il fotovoltaico e l’eolico, settori in cui l’intervento statale ha favorito una rapida espansione degli impianti. L’idea è che lo Stato possa integrare una parte del costo dell’energia prodotta da reattori di nuova generazione, in modo da attrarre investimenti e abbassare il prezzo finale per i consumatori. “Dobbiamo guardare al futuro e costruire un sistema energetico stabile, sostenibile e competitivo”, ha dichiarato il ministro, ribadendo che il governo intende procedere con un mix di fonti rinnovabili e nucleari.

Le incognite politiche e le resistenze dell’opposizione
Ma il ritorno del nucleare in Italia resta un tema divisivo. Da un lato, il governo spinge per un’accelerazione, forte anche delle indicazioni europee che vedono nell’atomo una tecnologia strategica per la decarbonizzazione. Dall’altro, il fronte dell’opposizione e una parte della società civile continuano a opporsi, sottolineando i rischi legati alla sicurezza e alla gestione delle scorie radioattive.

Per il Movimento 5 Stelle, che ha fatto della battaglia contro il nucleare uno dei suoi cavalli di battaglia, si tratta di una scelta sbagliata e fuori tempo massimo. “Mentre il mondo va avanti con le rinnovabili, il governo Meloni vuole riportarci indietro di quarant’anni”, attacca la senatrice Alessandra Todde. Anche il Partito Democratico esprime perplessità, chiedendo di puntare su un mix più equilibrato. “Il nucleare non può essere la soluzione ai problemi energetici del Paese”, avverte il responsabile energia del Pd, Davide Crippa, “servono più investimenti su fotovoltaico, eolico e idrogeno verde”.

Gli scenari futuri: cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Al di là del dibattito politico, la partita si giocherà nei prossimi mesi, quando il governo dovrà tradurre in provvedimenti concreti le parole di Pichetto Fratin. Una delle ipotesi sul tavolo è l’introduzione di un meccanismo di supporto economico per i primi progetti nucleari, con incentivi simili a quelli concessi alle energie rinnovabili.

Parallelamente, l’esecutivo dovrà gestire l’emergenza bollette, con possibili interventi di mitigazione dei costi per famiglie e imprese. Tutto mentre il mercato del gas continua a oscillare e le tensioni internazionali rischiano di influenzare ulteriormente i prezzi dell’energia.

Una sfida complessa, che potrebbe definire le politiche energetiche dell’Italia per i prossimi decenni.

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