Il golf americano a Trump: "You're fired!"

- di: Brian Green
 
Donald Trump, ancora furente dopo che Twitter e Facebook gli hanno tolto di mano il giocattolino preferito, ha ricevuto un altro schiaffo, che rischia di fargli molto male perché lo colpisce nel suo ego ipertrofico, usando lo stesso tono che lui aveva quando doveva mandare via uno dei partecipanti al suo show, "You're fired!", cioè "Sei licenziato!".
L'Associazione dei golfisti professionisti americani, sull'onda dello sconcerto e della ripulsa con quanto accaduto al Campidoglio, ha cancellato dal suo programma la tappa del Grande Slam del 2022 che si sarebbe dovuta svolgere sul campo di Bedminster (New Jersey) di proprietà del presidente (ancora per poco tempo) Donald Trump.

La tappa del 2022 US PGA Championship è uno dei quattro tornei del Grande slam di golf e la sua disputa avrebbe celebrato l'ascesa nell'Olimpo della "creatura" di Trump.
La decisione è stata ufficializzata in un comunicato del consiglio d'amministrazione della Pga America. Jim Richardson, il suo presidente, ha detto che il consiglio ha "votato per esercitare il diritto di rescindere l'accordo per ospitare il campionato PGA 2022" nel campo di Bedminster Trump.
In un video, Richardson ha detto che tenere il campionato PGA nella struttura di proprietà di Trump "sarebbe dannoso per il nostro marchio e metterebbe a repentaglio la nostra capacità di confermare la sostenibilità della nostra missione".

I disordini di Washington hanno spinto il movimento del golf americano a prendere le distanze da Trump, fan incallito della disciplina e che, negli anni della presidenza, ha preso l'abitudine di andare spesso a giocare nella sua proprietà nel New Jersey, costruita nel 2004. Secondo alcuni esperti di questo sport, molte persone influenti nel mondo del golf da tempo pensavano ad una presa di distanza dai campi di proprietà di Trump, ma non era accaduto sino ad oggi considerando il presidente un "uomo vendicativo".

L'assalto al Campidoglio ha spazzato le ultime esitazioni, soprattutto perché a meno di dieci giorni dal passaggio del testimone presidenziale, la paura di possibili rappresaglie non regge più. Anche perché, appena 24 ore dopo i disordini nella capitale, Trump, come se nulla fosse accaduto, ha consegnato la Medaglia della libertà a due ex campioni di golf, il sudafricano Gary Player e la svedese Annika Sorenstam. I due sono stati subito criticati dopo aver accettato di essere insigniti della più alta decorazione civile, che, nel 2019, Trump ha voluto consegnare alla leggenda della disciplina, Tiger Woods.

Peraltro, per le sue posizioni, Trump ha ampliato il baratro che lo separo dallo sport americano, soprattutto quello professionistico.
Ma non è la prima volta che il golf professionistico entra in rotta di collisione con Trump. È già accaduto nel 2015 quando il Pga annullò una prova del Grand slam in programma al Trump National Club di Los Angeles, dopo che il presidente, allora ancora candidato, aveva fatto commenti sprezzanti nei confronti degli immigrati messicani.
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