Giornata della Terra 2025, il mondo ricorda Papa Francesco e la sua Laudato si'
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Il 22 aprile 2025, la Giornata Mondiale della Terra si colora di una particolare intensità emotiva e simbolica: è la prima celebrata senza Papa Francesco, scomparso appena 24 ore prima. Il suo addio scuote il mondo proprio mentre milioni di persone si mobilitano per riflettere sul rapporto tra umanità e natura. Ma il Pontefice argentino continua a parlare, anche da assente, attraverso l’enciclica Laudato si’, uno dei documenti più rivoluzionari della storia recente della Chiesa cattolica. Pubblicata nel 2015, la sua visione di ecologia integrale ha aperto una nuova stagione di impegno religioso e civile per la salvaguardia del pianeta. “La nostra casa comune sta cadendo a pezzi, e noi restiamo indifferenti”, aveva detto Francesco, con parole rimaste scolpite nella coscienza collettiva.
Giornata della Terra 2025, il mondo ricorda Papa Francesco e la sua Laudato si'
Il documento ha introdotto un cambio di paradigma: non due crisi distinte – una ambientale e una sociale – ma una sola crisi complessa, interconnessa, che richiede un approccio integrato. L’enciclica ha parlato di cambiamento climatico, inquinamento, perdita di biodiversità, consumo sfrenato e culture dello scarto. Ma ha anche denunciato la povertà, l’ingiustizia, le disuguaglianze, collegandole alla distruzione dell’ambiente. “Non possiamo più pensare che siamo padroni della Terra – scriveva il Papa – ma siamo parte di essa, un tutt’uno con il creato.” Il suo appello alla “conversione ecologica” non era rivolto solo ai fedeli, ma a tutti gli abitanti del pianeta, nel tentativo di stimolare un risveglio delle coscienze.
L’impatto oltre i confini religiosi
Nel decennio che ha seguito la pubblicazione, Laudato si’ è diventata un riferimento per movimenti ecologisti, comunità scientifiche, agenzie internazionali. Ha ispirato conferenze sul clima, orientato scelte politiche e perfino influenzato documenti dell’ONU. La figura di Papa Francesco è stata spesso invitata a prendere parte, anche solo con un messaggio, a eventi cruciali della diplomazia climatica. Il suo linguaggio, limpido e accessibile, ha dato nuova legittimità a chi difende la Terra, rendendo la cura del creato una priorità anche per i non credenti. Con l’espressione “tutto è connesso”, divenuta emblematica, Francesco ha contribuito a costruire una nuova grammatica del bene comune, fondata sull’equilibrio tra diritti umani, giustizia e ambiente.
Un lascito che sfida il futuro
In questa Giornata della Terra, che segue di poche ore la morte del Pontefice, l’eredità di Francesco appare ancora più urgente. Non si tratta solo di ricordare un messaggio, ma di raccoglierne l’invito all’azione. La Terra continua a subire le conseguenze dell’inazione politica, dell’avidità economica e della disattenzione individuale. La spiritualità ecologica proposta dal Papa non è un rifugio intimista, ma un progetto collettivo che unisce scienza, etica e compassione. Nei prossimi giorni, molte comunità cattoliche e interreligiose organizzeranno momenti di riflessione e preghiera ispirati a Laudato si’, segno che l’insegnamento di Francesco non si spegne con la sua morte. Rimane vivo nei gesti quotidiani di chi pianta un albero, riduce i consumi, difende un territorio, accoglie il grido della Terra e dei poveri. In questa eredità, la Giornata della Terra trova oggi il suo significato più profondo.
Un’eredità spirituale e ambientale
Il 22 aprile 2025, la Giornata Mondiale della Terra si colora di una particolare intensità emotiva e simbolica: è la prima celebrata senza Papa Francesco, scomparso appena 24 ore prima. Il suo addio scuote il mondo proprio mentre milioni di persone si mobilitano per riflettere sul rapporto tra umanità e natura. Ma il Pontefice argentino continua a parlare, anche da assente, attraverso l’enciclica Laudato si’, uno dei documenti più rivoluzionari della storia recente della Chiesa cattolica. Pubblicata nel 2015, la sua visione di ecologia integrale ha aperto una nuova stagione di impegno religioso e civile per la salvaguardia del pianeta. “La nostra casa comune sta cadendo a pezzi, e noi restiamo indifferenti”, aveva detto Francesco, con parole rimaste scolpite nella coscienza collettiva.
Laudato si’: la visione di una crisi unica
Il documento ha introdotto un cambio di paradigma: non due crisi distinte – una ambientale e una sociale – ma una sola crisi complessa, interconnessa, che richiede un approccio integrato. L’enciclica ha parlato di cambiamento climatico, inquinamento, perdita di biodiversità, consumo sfrenato e culture dello scarto. Ma ha anche denunciato la povertà, l’ingiustizia, le disuguaglianze, collegandole alla distruzione dell’ambiente. “Non possiamo più pensare che siamo padroni della Terra – scriveva il Papa – ma siamo parte di essa, un tutt’uno con il creato.” Il suo appello alla “conversione ecologica” non era rivolto solo ai fedeli, ma a tutti gli abitanti del pianeta, nel tentativo di stimolare un risveglio delle coscienze.
L’impatto oltre i confini religiosi
Nel decennio che ha seguito la pubblicazione, Laudato si’ è diventata un riferimento per movimenti ecologisti, comunità scientifiche, agenzie internazionali. Ha ispirato conferenze sul clima, orientato scelte politiche e perfino influenzato documenti dell’ONU. La figura di Papa Francesco è stata spesso invitata a prendere parte, anche solo con un messaggio, a eventi cruciali della diplomazia climatica. Il suo linguaggio, limpido e accessibile, ha dato nuova legittimità a chi difende la Terra, rendendo la cura del creato una priorità anche per i non credenti. Con l’espressione “tutto è connesso”, divenuta emblematica, Francesco ha contribuito a costruire una nuova grammatica del bene comune, fondata sull’equilibrio tra diritti umani, giustizia e ambiente.
Un lascito che sfida il futuro
In questa Giornata della Terra, che segue di poche ore la morte del Pontefice, l’eredità di Francesco appare ancora più urgente. Non si tratta solo di ricordare un messaggio, ma di raccoglierne l’invito all’azione. La Terra continua a subire le conseguenze dell’inazione politica, dell’avidità economica e della disattenzione individuale. La spiritualità ecologica proposta dal Papa non è un rifugio intimista, ma un progetto collettivo che unisce scienza, etica e compassione. Nei prossimi giorni, molte comunità cattoliche e interreligiose organizzeranno momenti di riflessione e preghiera ispirati a Laudato si’, segno che l’insegnamento di Francesco non si spegne con la sua morte. Rimane vivo nei gesti quotidiani di chi pianta un albero, riduce i consumi, difende un territorio, accoglie il grido della Terra e dei poveri. In questa eredità, la Giornata della Terra trova oggi il suo significato più profondo.