Giornata mondiale dell’Ambiente 2023, plastica nemico numero uno

- di: Barbara Leone
 
“Elimina l'inquinamento della plastica”: è questo lo slogan-appello della Giornata mondiale dell’Ambiente 2023, istituita dalle Nazioni Unite 50 anni fa.. La scelta del 5 giugno non è casuale, visto che segna il primo giorno della Conferenza di Stoccolma, di fatto il primo summit ambientale al mondo. Tre le parole d'ordine per la celebrazione di quest’anno: riciclo, riuso e riduzione. Su tutto un messaggio chiaro: il mondo sta morendo soffocato dalla plastica e bisogna agire subito.

Giornata mondiale dell’Ambiente 2023, plastica nemico numero uno

I numeri parlano chiaro: sono 22 milioni le tonnellate di rifiuti di plastica che, denuncia il WWF, ogni anno entrano in mare. Ed altrettanti sono abbandonati sulla terra in gran parte plastica monouso. Non solo, perché tra i Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo siamo i peggiori, basti pensare che ogni anno gettiamo 4mila tonnellate di plastica solo con il consumo degli spazzolini da denti. Plastica che però è ovunque: nel suolo, nei mari, nei fiumi, nei laghi, nell'aria, nel cibo. Ogni persona sembra consumi più di 50.000 particelle di plastica all'anno (molte di più se si considera l'inalazione) e i danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. In natura, avverte il WWF, si è superato il limite planetario oltre il quale non c'è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita.

Un inquinamento che potrebbe essere ridotto dell'80% entro il 2040 se i Paesi e le aziende effettuassero profondi cambiamenti politici e di mercato utilizzando le tecnologie esistenti come rilevato dall’Unep, l’Organo istituzionale delle Nazioni Unite con compiti specifici sui temi della tutela ambientale e dell’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, nell'ultimo rapporto dal titolo “Chiudere il rubinetto: come il mondo può mettere fine all'inquinamento da plastica e creare un'economia circolare”. A far la differenza, riferisce il report, sono le soluzioni basate sulle 3 R: riuso, che consentirebbe di avere un taglio del 30% dell'inquinamento nei prossimi 17 anni; riciclo, per un'ulteriore 20% in meno e fino al 50% eliminando i sussidi ai combustibili fossili e rafforzando le linee guida per migliorare la riciclabilità; e riorientando la produzione,(il 17% in meno usando materiali alternativi.

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