Giappone: gli azionisti di Toshiba usano l'assemblea per bastonare il management

- di: Redazione
 
Mentre in Italia le società, lucrando sulle pieghe dei Dpcm in materia di contrasto alla pandemia, continuano a convocare le assemblee escludendo da esse la maggior parte degli azionisti (limitando la loro partecipazione ad una presenza simbolica), ci sono Paesi che rispettano ogni singola stilla della democrazia societaria. Come è accaduto oggi in Giappone dove gli azionisti del gigante dell'elettronica e dell'energia Toshiba hanno bocciato un importante piano di ristrutturazione, per quella che suona come un netta bocciatura per il management dell'azienda.

Gli azionisti di Toshiba bocciano un piano di ristrutturazione

Una cosa che, a parità di situazione, in Italia non sarebbe possibile, dal momento che lavori e svolgimento di molte assemblee sono blindate da norme - che il Dpcm in questione concede, non impone - che consentono di scremare la presenza di azionisti, limitandola ad un solo ''designato'', e non crediamo ci sia bisogno spiegare da chi.

Il piano proposto il mese scorso prevedeva la divisione della Toshiba, la cui sede principale è a Tokyo, in due società, una focalizzata sulle infrastrutture e l'altra sui dispositivi. Ad opporsi al piano è stato un fronte variegato di azionisti, compresi i fondi di investimento esteri e la società di consulenza per procura, con sede negli Stati Uniti, Institutional Students Services. Il management aveva scartato una precedente proposta di tripartizione, presentando una nuova articolazione del piano che, messo ai voti, è stato bocciato oggi durante l'assemblea straordinaria degli azionisti.

Per i vertici societari, il nuovo piano era meno costoso dei precedenti e garantiva una maggiore stabilità. Gli azionisti hanno anche respinto una proposta del principale azionista, la singaporiana 3D Investment Partners, che chiedeva una revisione obiettiva più completa delle alternative strategiche, incluso un buyout.
Durante la riunione, gli azionisti dissenzienti (tra i quali molti ex dipendenti Toshiba) hanno detto che il piano di ristrutturazione non era nel migliore interesse dell'azienda o dei suoi lavoratori. Altri hanno posto l'accento sul fatto che la scissione della società non avrebbe prodotto valore.

Le fortune di Toshiba sono cominciate a scemare con il disastro nucleare di Fukushima del marzo 2011, poiché la società è coinvolta nel costoso e impegnativo sforzo di smantellamento dell'impianto, che richiederà decenni. A gettare ombre su Toshiba anche uno scandalo contabile, dopo la scoperta che i ''libri'' erano stati falsificati per anni.
L'azienda peraltro sta affrontando gravi turbolenze nel suo management. con una serie di dimissioni al vertice che hanno messo oggi, alla presidenza provvisoria, Taro Shimada, il quale, dopo il pronunciamento dell'assemblea, ha detto: ''Prenderemo in considerazione le opinioni degli azionisti e continueremo a studiare come possiamo aumentare il valore della nostra azienda".
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