Giappone: le misure anti-Covid fanno crollare numero turisti, -99% rispetto al 2019

- di: Redazione
 
Le restrizioni ai viaggi, decise per prevenire la diffusione del Covid-19, hanno letteralmente messo lo scorso anno in ginocchio il turismo in Giappone, con un calo di oltre il 99 per cento rispetto al numero registrato nel 2019.

Le misure per frenare i contagi da Covid hanno messo in ginocchio il turismo in Giappone

Secondo l'Organizzazione nazionale del turismo, lo scorso anno in Giappone sono arrivati appena 245.900 turisti, il minimo storico da quando sono iniziale le rilevazioni ufficiali. Questo numero fornito dall'Organizzazione ha battuto il precedente record negativo di 352.832 arrivi registrato nel 1964, anno d'inizio delle rilevazioni. Quindi il calo, rispetto al 2019, quando cioè la pandemia non si era ancora manifestata in tutta la sua capacità di spandersi, è stato del 99,2% rispetto ai 31.882.049 arrivi nel 2019.

Quando, nella primavera successiva, la pandemia esplose in tutta la sua aggressività, fu deciso di sigillare i confine praticamente a tutti i visitatori stranieri. Altro numero significativo riguarda il numero di turisti del primo trimestre del 2021, crollato del 94% rispetto ai 4.115.828 registrati nello stesso periodo del 2020, quando cioè i turisti stranieri potevano ancora entrare in Giappone. A seguito della diffusione globale del virus, il governo di Tokyo, nel marzo del 2020, ha vietato l'ingresso ai turisti stranieri . Da allora, i nuovi arrivi sono stati per lo più limitati a uomini d'affari, persone legate alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Tokyo, studenti stranieri e tirocinanti tecnici.

Quando, lo scorso autunno, il numero delle infezioni ha cominciato ad essere giudicato relativamente basso, il governo ha iniziato a considerare la possibilità di riaprire il Paese ai visitatori stranieri in visita turistica. Ma il piano è stato accantonato quando si è manifestata la variante Omicron del virus che ha fatto lievitare i casi in tutto il Paese.
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