Caldo: il Giappone taglia i consumi, no al sistema che riscalda la tavoletta del water

- di: Redazione
 
Per la prima volta dal 2011, quando a determinare queste misure fu il disastro nucleare dell'impianto di Fukushima, il Giappone ha deciso di tagliare i consumi di elettricità per fare fronte all'ondata di forte caldo che sta mettendo in ginocchio il Paese. Molte aziende e società hanno aderito all'invito, diramando delle direttive per contenere al massimo l'energia elettrica. C'è stato anche chi ha sollecitato i propri dipendenti a disattivare il sistema di riscaldamento della tavoletta del water. Perché accade anche questo nell'ipertecnologico Giappone del 2022.

Il Giappone taglia i consumi a causa del troppo caldo

Ieri il governo di Tokyo ha emesso un avvertimento per preservare l'energia nelle aree servite dalla Tokyo Electric Power, il gigante energetico giapponese, che copre con la sua rete gran parte delle aree del Paese. L'invito a limitare i consumi è stato già raccolto dai principali produttori di elettronica che stanno incoraggiato i dipendenti a lavorare da casa, mentre quelli che continuano la loro attività in sede hanno adottato come procedura standard quella di spegnere le luci quando non sono necessarie.

Le reazioni sono quasi tutte improntate a scetticismo perché non si ritiene che queste misure possano determinare un risparmio energetico concreto. Anche perché, al momento, quelli del governo sono semplici inviti, senza alcun deterrente pratico. Intanto comunque si cerca di mettere in pratica il suggerimento, ad esempio modificando - come ha fatto un grande magazzino di Tokyo - le impostazioni di illuminazione e temperatura all'interno del negozio. Già questo, comunque, è visto con perplessità perché alcuni clienti hanno respinto una ipotesi del genere, ritendo una normale illuminazione necessaria per aiutarli negli acquisti. In ogni caso c'è chi va avanti, come la società che gestisce la catena di supermercati Summit che, non appena arrivato l'appello del governo, ha abbassato le luci sugli scaffali per i prodotti alimentari refrigerati e surgelati in tutti i 120 negozi nelle aree intorno a Tokyo. In ogni caso aziende e società sembrano disposte al sacrificio, sia pure con diverse intensità.

Come alcuni negozi di generi alimentari che hanno interrotto l'alimentazione per raffreddare le bevande non deperibili dopo la chiusura. Alcune catene, come la Ito Yokado, che gestisci gli omonimi centri commerciali, ha pianificato di attuare misure su vasta scala per risparmiare energia a partire dal primo luglio. Il ramo giapponese di Seven-Eleven ha chiesto a circa 8.800 negozi in franchising a Tokyo e in otto prefetture di risparmiare energia spegnendo le friggitrici o utilizzandole in modalità di risparmio energetico.

Ai negozi è stato anche chiesto di aprire e chiudere il meno possibile i frigoriferi per rifornirli il meno possibile delle bevande, di utilizzare una sola pentola elettrica per l'acqua calda e di disattivare la funzione di riscaldamento del sedile del water nei bagni . Le società immobiliari che possiedono molti edifici per uffici nell'area metropolitana di Tokyo hanno abbassato le luci e ridotto il numero di ascensori in funzione di giorno o hanno deciso di non illuminare più le facciate, come quella di Roppongi Hills. Alcune compagnie ferroviarie hanno adottato misure durante la giornata, come fermare le scale mobili durante le ore non di punta e ridurre il numero di bacheche elettroniche e emettitrici di biglietti.
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