Francia: Macron conferma il suo appoggio la nucleare

- di: Jean Aroche
 
In qualsiasi modo la si pensi, quella di Emmanuel Macron di dirsi favorevole al nucleare ad appena cinque mesi dalle elezioni presidenziali è una scelta di coraggio. Annunciando la sua decisione di ''rilanciare la costruzione dei reattori'', il presidente francese ha fatto chiarezza su un argomento che resta sempre di attualità, a maggior ragione in queste settimane in cui, tra gli appuntamenti di Roma e di Glasgow, le problematiche del clima sono al centro del dibattito internazionale.

Macron conferma il suo ok al nucleare in Francia

I principali candidati alla presidenza si erano già espressi a favore o contro la costruzione di nuovi reattori. Ma l'endorsement di Macron verso il nucleare ha un peso innegabile. Il Capo dello Stato francese, annunciando la sua decisione di ''rilanciare la costruzione di reattori nel nostro Paese'', ha sottolineato che la Francia continuerà a sviluppare le energie rinnovabili.
Il progetto di Macron, come lui ha detto, mira a "garantire l'indipendenza energetica della Francia (...) , l'approvvigionamento elettrico del nostro Paese e raggiungere i nostri obiettivi, in particolare la neutralità del carbonio nel 2050".

Ma se il discorso di Macron è stato politicamente importante, le parole del presidente sono rimaste vaghe per quanto riguarda i tempi, non avendo ufficializzato alcuna data per l'inizio dei lavori dei nuovi reattori, né il loro numero. Dal 2019 Parigi sta valutando un'ipotesi specifica: la costruzione di sei nuovi reattori di terza generazione di altissima potenza, denominati EPR 2. Al centro del progetto c'è la società energetica Edf, di cui lo Stato è il principale azionista. Secondo Macron, il nuovo programma nucleare sarebbe per la Francia il primo da decenni.

La maggior parte dei reattori francesi sono stati costruiti dalla metà degli anni '70 ai primi anni '90. Il Paese ne ha oggi cinquantasei, che garantiscono una produzione di elettricità a basse emissioni di carbonio. Ma questo parco sta invecchiando, con molte strutture che raggiungono i 40 anni con molte che dovranno, nel medio periodo, cessare di funzionare per ragioni industriali.
Quindi, a fronte della progressiva obsolescenza del parco nazionale degli impianti nucleari, la Francia si trova davanti ad un bivio: costruire nuovi reattori o affidarsi interamente alle energie rinnovabili.
La risposta di Macron, con il suo appoggio al nucleare, sembra sgombrare il campo ad ogni ambiguità.
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