La parola d'ordine di Forza Italia: Silvio è ancora vivo e lotta insieme a noi
- di: Redazione
La liturgia che segue la morte di un capo politico è stata rispettata e oggi Antonio Tajani si è presentato davanti ai giornalisti per la prima conferenza stampa dopo la morte di Silvio Berlusconi. Un fatto che, con alcune eccezioni, che solitamente di manifestano dopo tre giorni, non ad Arcore, ma in Palestina, dovrebbe essere palese, innegabile. Così non è stato perché Tajani ha parlato di Berlusconi, del suo lascito politico e morale come se ancora l'avesse accanto e come se, cosa che non accadeva spesso, presidente di Forza Italia gli avesse ceduto la parola.
La parola d'ordine di Forza Italia: Silvio è ancora vivo e lotta insieme a noi
Perché il discorso che Tajani (prossimo alla nomina di presidente del partito, in ossequio ad un regolamento che nessuno mai pensava potesse essere applicato) ha rivolto ai giornalisti è stato semplicemente una sequenza di citazioni, di ricordi, di sottolineatura positive, di rimpianti per chi oggi non c'è più in materia, ma che continuerà ad aleggiare su Forza Italia e sulle donne e gli uomini che ne fanno parte.
Un intervento che ha voluto essere rassicurante, su più fronti. Innanzitutto ha garantito al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (che su questo probabilmente non aveva mai nutrito alcun dubbio) un appoggio convinto e totale, forte della specificità del messaggio di cui Silvio Berlusconi è stato sempre vessillifero, ovvero della centralità - sotto tutti i punti di vista - del partito. Poi ha assicurato che Forza Italia si impegnerà fino alle elezioni europee, collocandosi sullo stesso versante di oggi, ovvero quello del Partito Popolare (anche frase deve essere stata musica per le interessate orecchie di Fratelli d'Italia, già in apnea pre-voto, con uno specifico interesse che i forzisti ci siano ancora come forza politica autonoma).
''Lavoreremo in Europa per rafforzare il Ppe - ha detto Tajani - : Berlusconi ci aveva portati nella grande famiglia di De Gasperi e Schumann e lavoreremo, come indicato da lui, per creare una maggioranza popolari conservatori e liberali dopo le elezioni del 2024 che ci vedranno impegnati con nostre liste''.
Quindi, ''nel nome del Padre'' Silvio, Tajani ha fatto un appello all'unità dentro Forza Italia di cui ha annunciato una serie di eventi che dovrebbero inserire, nella dinamica interna al partito, un concetto ad oggi abbastanza sconosciuto, quello della partecipazione. Quindi, d'ora in avanti, ha fatto capire il presidente in pectore di Forza Italia, tutti potranno dire la loro, nella certezza che saranno sentiti. Non come è stato fino a ieri, quando le decisioni venivano prese all'interno di una ristrettissima (e per questo farne parte era ambitissimo) cerchia, senza che le istanze della base venissero prese in considerazione, anche solo per il fatto che nessuno ne faceva, sapendo che fine avrebbero fatto.
Poi c'è stato un messaggio rassicurante sul futuro prossimo di Forza Italia, su cui molti ancora oggi nutrono dei dubbi considerando la morte del suo fondatore come il distacco della spina per un partito che era sovvenzionato dal portafoglio personale di Silvio Berlusconi, ora passato nelle mani dei figli.
Tajani ha voluto dire di avere ''ricevuto stamane una telefonata di Marina Berlusconi, che mi ha chiesto di ringraziare tutta Forza Italia per le manifestazioni di grande affetto che ha riservato a suo padre, il nostro leader. Marina Berlusconi mi ha inoltre ribadito, nel rispetto dei ruoli, la stima, l’affetto e la vicinanza di tutta la famiglia a Forza Italia che è una delle maggiori realizzazioni di Silvio Berlusconi. Marina Berlusconi mi ha autorizzato a rendere pubblico questo colloquio telefonico''. In una frase una sorta di fideiussione nei confronti di coloro che, dentro Forza Italia, saranno chiamati a proseguire il pensiero e le opere di Berlusconi e che avevano bisogno di certezze, oltre che politiche, anche meramente materiali.