• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Italia sotto il peso di 1.865 miliardi di crediti fiscali, solo il 5% è realmente esigibile

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Italia sotto il peso di 1.865 miliardi di crediti fiscali, solo il 5% è realmente esigibile

L’Italia si trova schiacciata sotto una mole di crediti fiscali che sfiora i 1.865 miliardi di euro. A certificarlo è l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), che ieri ha presentato al Senato un’analisi approfondita sulla reale capacità dello Stato di incassare quanto dovuto in tasse, imposte e sanzioni. I numeri sono impietosi: di quella cifra, solo 100,8 miliardi – pari a poco più del 5% – sono realmente recuperabili.

Italia sotto il peso di 1.865 miliardi di crediti fiscali, solo il 5% è realmente esigibile

Il dato mette in luce una contraddizione profonda nel sistema di riscossione italiano. Quella cifra monstre, che cresce anno dopo anno, rappresenta una sorta di contabilità “fantasma”: somme iscritte a bilancio ma destinate, nella maggior parte dei casi, a non entrare mai nelle casse pubbliche. Molti di questi crediti, spiegano gli esperti dell’Upb, sono ormai “inesigibili” per la prescrizione, l’insolvibilità dei debitori o la morte dei contribuenti.

La rottamazione voluta dal governo non incide sulla massa del debito
Nel tentativo di intervenire su questo nodo, l’attuale governo ha rilanciato lo strumento della rottamazione – una forma di condono parziale delle cartelle fiscali. Ma secondo l’Upb questa misura, oltre a non incidere sulla massa dei crediti effettivamente recuperabili, rischia di introdurre ulteriori elementi di sperequazione tra i contribuenti. A farsi portavoce della critica è lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), che osserva come la rottamazione possa premiare i debitori seriali, a scapito di chi ha sempre adempiuto ai propri obblighi.

Un’eredità stratificata: cartelle vecchie, sistemi inefficaci
La mole dei crediti fiscali non nasce da un giorno all’altro. Si tratta, piuttosto, di una stratificazione pluridecennale: cartelle esattoriali mai saldate, sanzioni accumulate, sistemi di riscossione inefficaci o discontinui. Ogni tentativo di riforma – dall’istituzione di Equitalia fino all’assorbimento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione – ha provato a ridurre il gap tra accertato e incassato, senza però riuscire ad aggredire il cuore del problema.

Cosa serve davvero? Una strategia selettiva e strutturale
Per il futuro, l’Upb suggerisce una strategia più selettiva: concentrarsi sui crediti effettivamente recuperabili, depennare i crediti irrecuperabili per evitare che pesino sulle previsioni di bilancio, e riformare il sistema di notifica e riscossione, rendendolo più tempestivo e più vicino alla reale capacità contributiva del cittadino.

Nel frattempo, la cifra monstre dei 1.865 miliardi resta lì: un promemoria costante dell’inefficienza del sistema, e di quanto sia urgente intervenire non con misure simboliche, ma con una riforma fiscale organica.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 87 record
Pagina
14
02/12/2025
Mps, Mediobanca e Generali: cosa c’è dietro l’inchiesta
Inchiesta Mps-Mediobanca: il presunto concerto tra Caltagirone, Milleri e Lovaglio, il ruo...
02/12/2025
Piano di investimenti stratosferico: la scommessa di Durigon
Claudio Durigon annuncia un piano di investimenti post-Pnrr definito stratosferico, con ta...
02/12/2025
Anima, perché cresce l’ipotesi Perissinotto dopo Melzi
Anima Holding cerca il dopo Melzi: Banco Bpm valuta la candidatura di Saverio Perissinotto...
02/12/2025
Ex Ilva Genova, operai in piazza. La sfida delle 200 mila tonnellate
Genova, Cornigliano in sciopero: i lavoratori ex Ilva chiedono 200 mila tonnellate di acci...
Trovati 87 record
Pagina
14
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720