Oro vicino ai massimi storici, yen in raffreddamento; euro stabile, sterlina cauta. I futures segnalano un avvio europeo tonico mentre il greggio resta sui minimi di quattro mesi e il gas TTF scivola. Analisti: “Mercati concentrati sui tagli Fed, non sullo shutdown”.
La fotografia dall’Asia
Nikkei 225 +1,72%; S&P/ASX 200 +0,41%; Shanghai +0,52%; SZSE Component +0,35%; China A50 -0,31%; Hang Seng -1,06%; Taiwan Weighted +0,63%; KOSPI +2,70%; IDX Composite +0,26%; Nifty 50 -0,07%; BSE Sensex -0,04%; VN 30 -0,13%.
I listini asiatici chiudono in maggioranza positivi, con il traino di tecnologia e semiconduttori e con gli operatori che prezzano ulteriori tagli dei tassi USA nelle prossime riunioni.
Valute: dollaro in lieve recupero
Euro/dollaro intorno a 1,17, sterlina/dollaro circa 1,34, dollaro/yen vicino a 147,6. La lieve risalita del biglietto verde non scalfisce l’impostazione costruttiva sui risk asset, mentre lo yen rallenta dopo una settimana di rimbalzo.
Materie prime: petrolio debole, oro brillante
Brent ~64,5 $/bbl e WTI ~60,9 $/bbl restano su livelli depressi, complice il timore di maggior offerta e scorte in aumento. Il gas TTF scivola intorno a 31 €/MWh sul front-month, segnalando un equilibrio più morbido nel breve periodo.
L’oro si mantiene intorno a 3.844 $/oz, a ridosso dei record toccati in settimana: la combinazione di aspettative di tagli Fed e persistente incertezza politica alimenta la domanda di bene rifugio.
Europa: cosa segnalano i futures
I futures sull’Euro Stoxx 50 indicano un avvio positivo in scia ai massimi dello Stoxx 600; i FTSE 100 futures sono in frazionale rialzo (circa +0,2%), mentre i DAX futures risultano poco mossi ma impostati al rialzo. Il sentiment rimane agganciato ai tagli attesi della Fed e alla forza del comparto tecnologico.
Voci dal mercato
“Gli animal spirits non si lasciano spegnere dallo stallo politico”, è la sintesi di avvio giornata; sul metallo giallo, un analista sottolinea che “resta vicino ai 3.900 dollari, sostenuto da tagli Fed attesi e dallo shutdown”. Sulle divise, la valutazione è netta: “coperture in dollari meno costose rendono più gestibile l’esposizione USA per gli investitori esteri”.
Il quadro che ci aspetta
Con il petrolio debole e l’oro tonico, l’azionario europeo guarda ai PMI e alla stagione delle trimestrali. Se i numeri confermeranno tenuta su ordini e occupazione, il rimbalzo potrebbe estendersi con tech e banche ancora in prima fila. Rischi principali: tariffe USA, crescita globale e nuove sorprese dall’energia.