La festa del cinema di Roma, ottobre 2018: l'arte, gli incontri, la memoria

- di: Claudia Loizzi
 

Il ruolo da protagonista nel manifesto ufficiale della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, quest’anno è stato concesso ad uno dei più grandi attori quanto a verve comica e capacità interpretativa, l’indimenticabile Peter Sellers, la cui comicità senza tempo ha fatto scuola a molte delle generazioni successive. Nel poster Peter Sellers veste i panni dell’Ispettore Clouseau ed è ritratto dall’obbiettivo di Terry O’Neill, noto fotografo britannico di celebrità. La sua immagine suscita subito un sorriso bonario evocando alla nostra mente le famose sequenze de La Pantera Rosa e ripensiamo ai suoi capolavori, iconiche prove d’attore come Hollywood Party e Oltre il Giardino. Una bella idea di impatto visiva, diversa dal manifesto dell’edizione precedente del 2017 che rappresentava una eterea e sofisticata Audrey Hepburn, ma parimenti efficace quanto a suscitare interesse, fascino e curiosità per questa nuova kermesse cinematografica che avrà luogo a Roma dal 18 al 28 ottobre 2018 nella straordinaria cornice dell’Auditorium di Renzo Piano. Come ha spiegato Antonio Monda, direttore artistico della Festa del Cinema di Roma dal 2015: “Sin dal mio primo anno, ho voluto caratterizzare la mia direzione artistica con manifesti che dessero un segno di eleganza, grazia e leggerezza. Quest’anno sono felice di aggiungere anche l’ironia, e Peter Sellers, in questo, è stato un maestro. Non è stato soltanto un genio comico, ma un attore grandissimo e versatile, come dimostrano le sue magnifiche interpretazioni per maestri diversissimi quali Stanley Kubrick, Vittorio De Sica, Hal Ashby, Blake Edwards, Alexander Mackendrick e molti altri”. La figura di Peter Sellers verrà celebrata anche attraverso una retrospettiva curata da Mario Sesti, grande giornalista, regista e critico cinematografico, e realizzata in collaborazione con l’Ambasciata Britannica e il British Council.

Lo spazio di 1300 mq del viale che conduce alla Cavea dell’Auditorium sarà trasformato in un immenso ed elegante red carpet. La manifestazione è stata concepita a tutto tondo: accoglierà proiezioni, anteprime, incontri, eventi, mostre, installazioni, convegni e dibattiti. Ma soprattutto ospiti di grande richiamo: a partire da Martin Scorsese, al quale verrà consegnato il Premio alla Carriera. Il suo stile unico ha tratto ispirazione anche dal neorealismo italiano realizzando capolavori straordinari da Mean Streets e Taxi Driver a New York New York e Toro Scatenato, da Quei Bravi Ragazzi a Casinò, da Gangs of New York a The Aviator e The Departed, da Shutter Island a The Wolf of Wall Street. A consegnare il riconoscimento al maestro statunitense sarà il grande regista italiano Paolo Taviani. Antonio Monda  ha così espresso la sua soddisfazione: “È un onore unico consegnare il Premio alla Carriera a un gigante del cinema. Sono entusiasta e commosso di poter celebrare Scorsese, non solo come grandissimo regista ma anche per il suo ruolo straordinario e impagabile nella riscoperta del grande cinema classico e, in particolare, del cinema italiano”. Martin Scorsese sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato, durante il quale ripercorrerà la sua carriera e si concentrerà sui film italiani che hanno influenzato la sua cinematografia.
Un altro Premio alla Carriera verrà consegnato dall’istrionico Toni Servillo a Isabelle Huppert, attrice parigina premiata in tutto il mondo per le interpretazioni dei suoi personaggi sempre al limite dell’anticonformismo, non ultimo il meritato Golden Globe 2017 per Elle di Paul Verhoeven. Anche la Huppert si concederà al suo pubblico in un Incontro Ravvicinato in cui commenterà una serie di clip selezionate fra le opere che hanno maggiormente segnato la sua vita da artista. Di lei Antonio Monda è entusiasta: “Un’attrice di straordinaria sensibilità, finezza e profondità. Una magnifica interprete umanista che riesce sempre a trasmettere, anche in ruoli difficili e drammatici, grande empatia verso i personaggi da lei messi in scena”.
Tra gli ospiti internazionali parteciperà alla manifestazione la grandissima Sigourney Weaver, indimenticabile interprete di film divenuti oramai dei cult nella storia del cinema, da Alien e Ghostbusters a Avatar. È stata la prima attrice ad avere il ruolo da protagonista in un film di fantascienza e, per esso, a ricevere una nomination agli Oscar, inoltre ha vinto due Golden Globe come migliore attrice protagonista in Gorilla nella Nebbia e come miglior attrice non protagonista in Una donna in Carriera
Un ulteriore nome di alto profilo, l’attrice australiana Cate Blanchett per la quale verrà organizzato un Incontro Ravvicinato. L’attrice approda al Festival appena dopo l’uscita del suo nuovo film Il mistero della casa del tempo di Eli Roth e racconterà al pubblico il suo percorso artistico che l’ha vista protagonista in numerosi lavori teatrali e cinematografici per i quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti, come 2 premi Oscar e 3 Golden Globe (memorabile la sua interpretazione di Bob Dylan nel film Io non sono qui di Todd Haynes…ndr).
Alla kermesse parteciperà anche uno straordinario regista nostrano, Giuseppe Tornatore, autore di capolavori che vanno dal Nuovo Cinema Paradiso, per il quale ha vinto l’Oscar come miglior film straniero, a La leggenda del Pianista sull’Oceano, e ancora L’uomo delle stelle, o La migliore Offerta. L’artista parteciperà ad un incontro con il pubblico in una delle giornate del Festival.
Fra i protagonisti già annunciati degli Incontri, saranno presenti anche il romanziere e saggista di fama mondiale Jonathan Safran Foer che discuterà del rapporto tra letteratura e cinema: dalle sue opere Ogni cosa è illuminata e Molto forte, incredibilmente vicino sono stati tratti i due film omonimi. Mentre il noto critico cinematografico francese Thierry Frémaux, Delegato Generale del Festival di Cannes e Direttore dell’Istituto Lumière di Lione, discuterà in uno degli incontri l’attuale significato dei festival del Cinema e la loro futura evoluzione .

Tra le anteprime verrà presentato il film di Paolo Virzì, Notti magiche. Già il titolo evoca un bel periodo della storia del calcio italiano, i mondiali di Italia ’90, la cui canzone ufficiale Estate Italiana di Nannini e Bennato ha fatto da cornice a quelle notti davvero magiche. Forse l’idea nasce dalla mancata partecipazione dell’Italia ai mondiali di calcio 2018, in ogni caso sarà una occasione per rivivere un bel momento di sport, attraverso gli occhi attenti e ironici di Virzì.
Mentre nella sessione ufficiale verrà presentato il nuovo film di Edoardo De Angelis, Il Vizio della Speranza. Il regista, già noto al pubblico e alla critica per Indivisibili, vuole raccontare l’umanità ritrovata, anche là dove sembra non esserci più vita o sentimento e tutto sembra perduto. Il direttore artistico del Festival, Monda, ha così commentato: “Sono felice e onorato di ospitare alla Festa del Cinema un film che conferma il grande talento di Edoardo De Angelis. Ciò che rende commovente e potente la pellicola è il modo in cui il regista riesce a raccontare la speranza all’interno di un mondo di desolazione”.
Un parte speciale della manifestazione verrà dedicata alla triste memoria dei drammatici eventi dell’ottobre del 1943, in cui ebbe luogo la più grande deportazione di massa del popolo ebraico in Italia da parte delle truppe naziste nel campo di concentramento di Auschwitz. In un’intervista Antonio Monda ha così commentato: “Il cinema è anche memoria, rispetto, testimonianza . Sono particolarmente orgoglioso di ricordare uno dei momenti più tragici del novecento in un programma speciale della Festa del Cinema. Oltre a tre nuovi documentari celebreremo il grande Claude Lanzmann con una delle sue opere più vibranti”. Tra le opere presentate quindi i due docufilm: La Retata. Roma, 16 ottobre 1943, di Ruggero Gabbai che racconta attraverso testimonianze e documenti, il rastrellamento da parte delle truppe naziste degli ebrei nel ghetto di Roma il 16 ottobre del 43 e la loro deportazione nei campi di sterminio; Quando Scoprimmo di non Essere più Italiani, di Pietro Suber, affronta il periodo successivo alla promulgazione delle leggi razziali dal 1938 fino alla fase delle deportazioni dall’Italia (1943-45). E ancora un documentario di Roberta Grossman, prodotto da Nancy Spielberg e basato sul libro di Samuel Kassow , Who Will Write Our History:  all’interno del ghetto di Varsavia lo storico Emanuel Ringelblum realizza segretamente uno degli archivi più importanti che rimangono sull’Olocausto. Come accennato prima da Monda, un omaggio al cinema di Lanzmann: Sobibor-14 ottobre 1943 ore 16, racconta la coraggiosa e disperata rivolta di un piccolo gruppo di ebrei prigionieri in un campo di concentramento contro i loro carcerieri nazisti, e la loro strenua piccola grande vittoria, la vittoria della sopravvivenza.
La Festa del Cinema sarà sicuramente un momento corale che non lesinerà sulle emozioni. Una manifestazione che farà sognare, entusiasmare e commuovere ancora una volta il suo pubblico di appassionati. Tutte le informazioni per partecipare si possono trovare sul sito www.romacinemafest.it.

 

Curiosità su Peter Sellers

I suoi genitori sono attori di varietà e gli forniscono i primi rudimenti da palcoscenico.

A 17 anni si arruola nell’Aeronautica Militare del Regno Unito, con somma gioia dei suoi commilitoni.

Coltiva una grande passione per la batteria Jazz, che lo porta in tournée e a realizzare diversi album. Con una cover dei Beatles, A Hard Day’s Night, conquista la 14 posizione in classifica.

La sua verve comica esplode inizialmente in un programma alla radio sulla BBC, The Goon Show: interpreta 4 esilaranti personaggi che faranno aumentare enormemente gli ascolti radiofonici.

La sua bravura e capacità sono tali che sul set gli viene concessa libertà interpretativa persino da un regista maniaco del controllo come Stanley Kubrick.

Si racconta di un suo flirt con Sofia Loren, incontrata sul set di La miliardaria, e con la quale duetterà in ben due canzoni tra il 1960 e il 1961. Il flirt è sempre stato smentito ma solo dalla Loren.

Nel 1964 sopravvive miracolosamente ad un attacco cardiaco, che 16 anni più tardi gli sarà fatale.

E’il primo Coverboy sulla copertina di Playboy, cosa che fa avvalorare la sua fama di tombeur de femmes.

Collabora con Vittorio De Sica in due film : Caccia alla Volpe (1966) e Sette volte donna (1967).

Soffre di depressione e di profonde insicurezze, temendo di non essere mai all’altezza del suo successo.

L’unica possibilità di vincere un Oscar sarà dopo 30 anni di carriera con la nomination come migliore attore protagonista in Oltre il Giardino, ma l’ambita statuetta gli verrà soffiata da Dustin Hofmann in Kramer contro Kramer.

Dopo la sua morte prematura, Blake Edwards realizza Sulle Orme della Pantera Rosa con scene scartate degli episodi precedenti, suscitando lo sdegno del pubblico e le ire della vedova alla quale verrà conferito un risarcimento di oltre un milione di dollari.

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