Risultati estremamente positivi per Ferrari nel terzo trimestre e nei primi nove mesi del 2023: il periodo complessivo ha visto un utile netto di 963 milioni di euro, una forte crescita rispetto ai 718 milioni registrati nello stesso periodo dell'anno precedente, con le vetture consegnate nel trimestre che arrivano a 3.459 unità (+271 su base annua), grazie a un solido portafoglio ordini.
La zona EMEA ha registrato un aumento dell’8,3%, le Americhe un +21,1%, mentre Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno riportato un calo dell'8% (con l'area Resto dell’APAC rimasta pressoché invariata.
Ferrari vola nei primi nove mesi del 2023: utile netto a 963 milioni
I ricavi netti su base trimestrale arrivano a 1,54 miliardi di euro e a 4,4 miliardi di euro per i nove mesi: i ricavi da Automobili e parti di ricambio ammontano a 1,33 miliardi di euro (+26,5%) grazie all’aumento dei volumi, al mix prodotti e geografico più ricco e al maggiore contributo delle personalizzazioni e del pricing.
Salgono del 13,8% i ricavi da Sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio, fino a 145 milioni di euro. Miglioramento dovuto in particolare alle nuove sponsorizzazioni e al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell’anno precedente. Scende di 33 punti percentuale il dato dei ricavi Motori (28 milioni di euro) a causa del calo delle consegne a Maserati, con l’approssimarsi della scadenza del contratto nel 2023.
L’Adjusted EBITDA del terzo trimestre si attesta a 595 milioni di euro (+37% su base annua), con l’Adjusted EBIT che invece sale del 41,6%, fino a 423 milioni.
Impatto positivo dei volumi (33 milioni) a causa dell'aumento delle consegne su base annua, mentre l'importante variazione positiva del mix/prezzo (170 milioni) è legata principalmente all’arricchimento del mix prodotti, sostenuto dalla Daytona SP3 e dalle famiglie 812 Competizione e SF90, al mix geografico positivo trainato dalle Americhe e al maggiore contributo delle personalizzazioni e del pricing.
Salgono a 63 milioni di euro i costi industriali e i costi di ricerca e sviluppo, a causa dell’aumento degli ammortamenti e all’inflazione dei costi delle materie prime. L’aumento di 10 milioni della voce SG&A è invece legato allo sviluppo dell’organizzazione e delle infrastrutture digitali della Società. L’utile netto adjusted del trimestre sale del 45,7%, fino a 332 milioni di euro.
Solida infine la generazione di free cash flow industriale (301 milioni di euro), spinta dall'aumento dell'EBITDA, controbilanciato solo in parte dalle spese in conto capitale per 205 milioni di euro, oltre che dall'aumento di capitale circolante e fondi per 80 milioni di euro. Cala a 233 milioni l'indebitamento industriale netto, per via anche del riacquisto di azioni proprie per 194 milioni di euro, mentre la liquidità complessiva disponibile alla fine dei nove mesi era pari a 1,61 miliardi di euro.
Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari (nella foto), ha commentato: "Un altro trimestre da record, con una crescita degli utili trainata da un mix ancora più ricco e dal continuo appeal delle personalizzazioni, che ci porta ad aumentare la guidance per l’anno. Il portafoglio ordini rimane ai massimi livelli grazie alla forte domanda in tutte le aree geografiche e si estende a tutto il 2025. L’unicità del nostro marchio, che ancora una volta ha contribuito a questo successo, è di ispirazione per tutto ciò che facciamo: dai lanci di nuovi modelli, tra cui le ultime 296 Challenge e 499P Modificata, alle esperienze esclusive che offriamo ai nostri clienti, come il recente Ferrari Gala di New York e le Finali Mondiali al circuito del Mugello".