Etica SGR, la splendida anomalia che da 22 anni coniuga crescita economica e sostenibilità

- di: Redazione
 
Le caratteristiche che rendono unica ETICA SGR, la sostenibilità come scelta reale, le metodologie usate per garantire al 100% che gli investimenti dei propri fondi siano realmente sostenibili a 360 gradi, il Report annuale d’Impatto, gli effetti della pandemia da Covid-19 e della guerra in Ucraina sugli investimenti Esg, le strategie di breve e medio periodo. Parla Ugo Biggeri, Presidente di ETICA SGR.

Intervista a tutto campo al Presidente di Etica SGR, Ugo Biggeri

ETICA SGR, specializzata in fondi sostenibili e responsabili e con un patrimonio complessivo amministrato di circa 7,38 miliardi di euro, è stata definita una “splendida anomalia” nel panorama del risparmio gestito italiano. Può fornirci le coordinate principali di questa diversità? Che effetto le fa vedere che oggi un po’ tutti, anche nel mondo del risparmio gestito, innalzano la bandiera delle scelte di investimento sostenibile e responsabile, quando voi questa scelta l’avete compiuta fin dalla nascita, nel 2000?
ETICA SGR è nata con l’obiettivo specifico di creare opportunità di rendimento in un’ottica di medio-lungo periodo, premiando imprese e Stati che mettono in pratica azioni anche da un punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG). Nel 2000 eravamo uno dei pochissimi player a proporre investimenti sostenibili in Italia: una “strana anomalia” che rispondeva alla richiesta di una nicchia di mercato. Anche se ormai la nostra strada è in discesa, per molto tempo abbiamo dovuto fronteggiare diversi stereotipi, per esempio alcuni associavano erroneamente i fondi SRI (Socially Responsible Investment) alla beneficenza.
Oggi l’investimento sostenibile è il tema mainstream del risparmio gestito e, ovviamente, ne siamo felici. Un risultato ottenuto grazie alla crescente attenzione da parte delle persone verso le proprie scelte di consumo e grazie anche all’Unione Europea che, dando vita a una normativa che spinge verso un business responsabile, ha dato un grande contributo.
Il successo dell’SRI può però anche avere degli svantaggi, come aprire il mercato a operatori che scelgono di proporre prodotti sostenibili per “moda” e non per convinzione.

Quanto oggi, a suo parere, c’è di genuino in questo innalzare le bandiere della sostenibilità ambientale, economica e sociale come green, plastic free, net-zero, gender-inclusive, carbon positive e così via, e quanto invece c’è di green washing? Qual è, in particolare, la situazione italiana su questo fronte?
Non spetta a noi dire chi ha un approccio genuino, ma riteniamo che il principale elemento di differenziazione sia il come si è sostenibili. I gestori responsabili dovranno, ad un certo punto, dimostrare come contribuiscono al rilancio dell’economia, ponendo al centro delle loro azioni i temi ESG. Siamo convinti del ruolo fondamentale che il mondo della finanza possa avere come propulsore dello sviluppo sostenibile. Un esempio concreto: ETICA SGR fin dalla nascita ha detto no a settori e attività legate al carbone, al petrolio, al nucleare e soprattutto al settore degli armamenti.
Ancora, molti fondi sostenibili possono legittimamente investire nei cosiddetti FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google): il business model di questi giganti ha impatti ambientali decisamente inferiori ad altre realtà. Eppure questi titoli non superano il nostro processo di selezione ESG EticApproach, la metodologia proprietaria legata ai temi del Sociale e di Governance.
In un mondo in cui tutti si dicono sostenibili, emergeranno gli attori che hanno un approccio chiaro, che prendono una posizione sull’oggi per disegnare il mondo di domani.

Entrando nello specifico di come ETICA SGR concretizza la sua vision e la sua mission, quali metodologia usate nelle vostre scelte di investimento? In altre parole, quali sono i vostri criteri di valutazione, quali i vostri parametri di valutazione? In quest’ambito, visto che tra i criteri Esg c’è anche la governance sostenibile, la vostra lo è?
ETICA SGR condivide la definizione di responsabilità sociale d’impresa elaborata dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI, ndr), secondo cui oltre all’obiettivo del profitto, va posta l’attenzione sugli effetti che la l’attività ha sui diversi interlocutori.
Il nostro impegno in materia di responsabilità sociale è orientato a ottenere risultati misurabili, di cui rendiamo conto in una serie di documenti che pubblichiamo periodicamente.
In particolare nella nostra Politica di Responsabilità sociale delineiamo i valori che ispirano le nostre azioni, identificandone le aspettative e illustrando i criteri delle strategie adottate. Gli indicatori utilizzati nel documento si basano sugli standard per la rendicontazione di sostenibilità fissati dal Global Reporting Initiative, organizzazione no-profit che promuove lo sviluppo economico sostenibile.
Nel documento Strategie di gestione e indicatori di rendicontazione di Responsabilità sociale identifichiamo le diverse tematiche su cui concentrarci facendo riferimento a uno o più Obiettivi Globali di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Gli indicatori di performance (KPI) utilizzati per verificare il rispetto degli impegni presi e i risultati delle attività vengono poi rendicontati nel Bilancio Integrato di ETICA SGR.

Il Report di impatto di ETICA SGR è il documento annuale che misura i risultati di impatto ambientale, sociale e di governance degli investimenti dei suoi fondi. Quali sono di preciso le variabili prese in considerazione e cosa, sinteticamente, emerge dall’ultimo rapporto? Quanti sono i fondi che vengono gestiti e, in media, negli ultimi anni quali ritorni hanno garantito ai sottoscrittori rispetto all’andamento medio del mercato?
Con il Report di Impatto dimostriamo con la forza dei numeri che è possibile fare scelte di investimento consapevoli, in grado di coniugare crescita economica e sostenibilità.
Utilizziamo indicatori riconducibili agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite definiti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma sottoscritto dai governi dei Paesi membri dell’ONU.
Inoltre nel 2020 e 2021 è stata aggiunta una seconda misurazione, relativa all’engagement, attività che svolgiamo per avere un approccio costruttivo con le aziende in cui investono i nostri fondi, selezionando le varie imprese, attraverso il dialogo affinché riescano ad essere sempre più virtuose. Secondo i risultati del Report di impatto 2021 su quelli che sono i quesiti di natura ambientale, il 28% delle risposte ottenute dalle aziende può essere ritenuto soddisfacente; sul tema sociale si arriva al 44%. La governance si colloca a metà tra questi due dati, con il 36%.

Quale è stato l’impatto della pandemia da Covid-19 sugli investimenti Esg? E quello della guerra in Ucraina? Inoltre, davanti al ritorno dell’inflazione e alla conseguente fine delle politiche monetarie espansive da parte delle Banche centrali, con l’aumento dei tassi di interesse e l’accelerazione dell’uscita dalle politiche di quantitative easing, come crede reagirà il mercato per quanto riguarda i fondi Esg?
In generale i fondi sostenibili mitigano maggiormente i rischi finanziari nelle fasi di incertezza, così come hanno fatto i nostri fondi etici, come prova anche la nostra metodologia di selezione ESG EticApproach® dove il calcolo del rischio finanziario combinato al calcolo del Rischio ESG, mostrano come una buona selezione ESG a monte riesca a contenere il rischio finanziario legato all’investimento e permetta di renderlo più solido.
L’emergenza Covid-19 ha messo in luce numerosi aspetti problematici di cui eravamo già a conoscenza, a cui si sono aggiunti la guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione e l’inasprimento delle politiche monetarie delle banche centrali. In questo contesto, il mercato azionario - al di là del conflitto in Ucraina - è stato oggetto di una revisione al ribasso delle forse troppo ottimistiche stime di crescita per il 2022. Gli investitori stanno quindi riducendo gradualmente l’esposizione che, fino a poco tempo fa (con i tassi d’interesse molto bassi), costituiva un’alternativa d’investimento interessante.
In questo contesto i fondi di ETICA SGR non registrano particolari ribassi e sono sostanzialmente in linea ai propri indici di riferimento.

Collegandoci alla domanda precedente, quali sono le vostre strategie di breve e medio periodo?
Stiamo vivendo una fase di transizione, basata su livelli di crescita economica più ordinari dopo lo straordinario boom economico post pandemia registrato l’anno scorso. Quanto durerà questa fase è difficile da prevedere, ma la storia ci dimostra che gli investitori etici sono pazienti e non solo vedono un recupero delle perdite eventualmente subite in una fase di shock, ma riescono nel medio-lungo periodo a realizzare i propri obiettivi di investimento.
Siamo inoltre fiduciosi che la crisi energetica che ha colpito l’Europa e che sta ponendo tutti i Governi davanti alla necessità di aumentare la propria indipendenza negli approvvigionamenti di energia, nel medio lungo periodo sarà in grado di spingere ulteriormente la crescita del settore delle fonti rinnovabili su cui da sempre investono i nostri fondi.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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