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Zelensky spinge la controffensiva, l’UE corteggia i fondi congelati

- di: Jole Rosati
 
Zelensky spinge la controffensiva, l’UE corteggia i fondi congelati
Ucraina, Zelensky rilancia; UE valuta fondi russi congelati
Con il fronte di Donetsk che brucia, Bruxelles valuta prestiti garantiti da asset russi congelati mentre Mosca dichiara 700mila uomini al fronte.

(Foto: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky).

Mosca dichiara: “Oltre 700mila soldati al fronte”

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato oggi che oltre 700.000 uomini sono attualmente impiegati lungo il fronte ucraino. “Vedete, ci sono oltre 700.000 persone sulla linea del contatto”, ha affermato Putin.

Si tratta di una cifra difficile da verificare in modo indipendente, ma coerente con lo sforzo di mobilitazione di Mosca e con una strategia narrativa che punta a mostrare la superiorità numerica come leva psicologica oltre che militare.

La controffensiva ucraina: territori e resistenza

Parallelamente, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha compiuto una visita a Donetsk, dove si svolge un’operazione di controffensiva nei settori di Dobropillia e Pokrovsk. Zelensky ha sottolineato che l’Ucraina ha “privato l’occupante della possibilità di condurre un’operazione offensiva su larga scala” lungo quei fronti.

Le condizioni meteo in arrivo — piogge, fango e, in seguito, neve — renderanno sempre più complesse le manovre terrestri. Per questo, i progressi odierni sono decisivi per consolidare linee difendibili durante i mesi freddi.

Tra gli elementi significativi: aree liberate nella regione di Donetsk, diversi insediamenti ripresi e perdite elevate inflitte alle forze russe nella direttrice di Pokrovsk negli ultimi giorni, secondo le stime comunicate da Kiev.

L’Europa tra sanzioni, energia e asset congelati

Il dossier europeo si muove su tre piani intrecciati: nuove sanzioni, energia e finanza. Bruxelles sta completando il 19° pacchetto, con l’obiettivo di colpire i canali di elusione, rivedere i flussi energetici e rendere più costosa la macchina bellica russa.

Il pacchetto di sanzioni n. 19

Oltre all’estensione delle liste su individui e imprese che facilitano l’aggiramento delle misure, si discute di stretta sul petrolio, di un’accelerazione nella riduzione del GNL russo e della possibilità di anticipare la fine dei contratti di lungo termine rispetto al traguardo del 1° gennaio 2028 previsto da RePowerEU.

I fondi russi congelati: strade possibili

Il nodo più delicato resta l’uso degli asset russi congelati — in particolare quelli riconducibili alla Banca centrale di Mosca custoditi presso infrastrutture finanziarie europee. Tra le ipotesi in discussione, un prestito europeo garantito da tali asset, senza confiscarli, e l’emissione di titoli sostenuti dai proventi generati da questi fondi.

Le capitali tuttavia restano divise: da un lato chi chiede di impiegare in modo più incisivo queste risorse per sostenere Kiev, dall’altro chi teme rischi legali e sistemici per la stabilità dell’euro e l’attrattività del mercato europeo. Per ora, la linea più prudente privilegia l’uso di profitti e interessi, non del capitale.

Scenari per il 2026

Se l’Ucraina riuscirà a consolidare le posizioni in Donetsk prima dell’inverno, la Russia potrebbe trovarsi in difficoltà nel riprendere l’iniziativa nei mesi rigidi. L’Unione Europea, intanto, è chiamata a scelte politiche e giuridiche impegnative: accelerare sulle sanzioni, rivedere i canali energetici residui e definire un meccanismo praticabile per valorizzare gli asset congelati senza minare la fiducia nei mercati.

Fronte militare e pressione economica si alimentano a vicenda

La guerra è entrata in una fase in cui fronte militare e pressione economica si alimentano a vicenda. Le cifre di Mosca inviano un messaggio di forza, ma la resilienza di Kiev, le difficoltà logistiche e il braccio di ferro finanziario in Europa indicano che l’equilibrio non è scontato. L’UE è a un bivio: prudenza legale o audacia politica. Dalla risposta dipenderanno tempi e qualità della pace possibile. 

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