Ridurre, recuperare, rigenerare: sono queste le tre parole d’ordine che guidano il percorso ESG di Mundys, colosso globale della mobilità che oggi mette sul tavolo risultati concreti e numeri destinati a fare la differenza. Dal 2019 a oggi il gruppo ha abbattuto del 35% le proprie emissioni dirette di CO2, avvicinandosi all’obiettivo di azzerarle entro il 2040. Un traguardo ambizioso che non resta sulla carta, ma prende forma in infrastrutture, tecnologie e nuove abitudini di viaggio.
Crescita: la strategia ESG di Mundys
Un impegno che non è più solo “correzione di rotta”, ma visione strategica: nel cuore della roadmap ESG, Mundys ha fissato tappe chiare e misurabili per arrivare al traguardo, coinvolgendo l’intera catena del valore, dalle concessionarie aeroportuali fino alle reti autostradali, dai fornitori ai partner industriali.
Mobilità elettrica, la rete si moltiplica
Tra le iniziative più visibili c’è l’espansione della rete di ricarica elettrica, che oggi conta oltre 1.350 colonnine già attive tra aeroporti e autostrade, con soluzioni integrate come l’area “e-move” di Fiumicino, inaugurata nel 2023 e dotata di 148 stalli e 74 punti di ricarica utilizzabili anche via Telepass.
Un’infrastruttura che non solo incoraggia i viaggiatori a passare alla mobilità elettrica, ma che diventa simbolo di una transizione finalmente tangibile, accelerata anche dal contributo delle società del gruppo, come Aeroporti di Roma, Telepass e Abertis.
Energia rinnovabile e economia circolare
L’impegno di Mundys non si ferma alla mobilità: entro il 2030 il 90% dell’elettricità acquistata proverrà da fonti rinnovabili, per arrivare al 100% nel 2040. Già oggi l’82% dei consumi elettrici del gruppo è coperto da energia verde.
L’economia circolare avanza: il 75% dei rifiuti prodotti viene recuperato, percentuale che sale all’82% per le pavimentazioni stradali e aeroportuali. E a Fiumicino è operativo un impianto idrico duale che riduce al 25% il consumo di acqua potabile, grazie al riuso delle risorse interne.
Il modello Fiumicino: solar farm e batterie “second life”
Un capitolo a sé merita la Solar Farm di Fiumicino, inaugurata nel gennaio 2025: 55mila pannelli per una potenza di 22 MWp, la più grande infrastruttura europea di autoconsumo in ambito aeroportuale e seconda al mondo. Solo questo impianto ridurrà di oltre 11mila tonnellate l’anno le emissioni dello scalo, con un progetto complessivo che punta a 60 MWp: abbastanza per soddisfare il fabbisogno di 30mila famiglie italiane.
Accanto alla Solar Farm, prende forma il progetto Pioneer, sviluppato con Enel e l’Istituto Fraunhofer: un sistema di storage da 10 MWh che riutilizza 762 pacchi batteria dismessi da Nissan, Mercedes e Stellantis. Integrato con i pannelli fotovoltaici, permetterà di stoccare energia nelle ore diurne e renderla disponibile di sera, con un ulteriore risparmio di 1.500 tonnellate di CO2 all’anno.
Il fattore telepass: meno code, meno smog
Non solo grandi impianti: la sostenibilità passa anche dai gesti quotidiani. Secondo l’Osservatorio Telepass, realizzato con l’Università Ca’ Foscari Venezia, nel 2024 l’utilizzo del telepedaggio ha evitato l’emissione di oltre 71mila tonnellate di CO2.
Il dato equivale ad un risparmio di 59mila giorni di attesa ai caselli e oltre 8 milioni di euro di carburante. Un esempio concreto di come la tecnologia possa incidere sulla qualità della vita quotidiana.
Meno emissioni indirette e carburanti sostenibili
Sul fronte delle emissioni indirette (Scope 3) Mundys sta lavorando attivamente con la propria catena del valore con risultati già significativi: -21% delle emissioni d’acquisto di beni e servizi per km percorso sulle autostrade. Un’ulteriore azione concreta di riduzione della CO2 a valle della catena è rappresentata dalla promozione e dall’utilizzo del SAF - Sustainability Aviation Fuel, carburante sostenibile per l’aviazione prodotto da materie prime non fossili e in grado di abbattere le emissioni di CO2 fino al 90% rispetto al tradizionale. Mundys ha già avviato l’utilizzo del SAF con l’obiettivo di ridurre del 30% le emissioni legate allo scalo di Fiumicino ed in particolare quelle legate al decollo e all’atterraggio degli aerei.
Persone e parità di genere
La sostenibilità per Mundys è anche sociale. Nel 2024 le donne rappresentano il 36% della forza lavoro e il 33% dei ruoli manageriali. L’obiettivo è raggiungere almeno il 35% entro il 2030, consolidando la parità come pilastro del modello aziendale.
Riconoscimenti internazionali e finanza green
Il percorso del gruppo non è passato inosservato: “A list” da CDP, livello “negligible ESG Risk” da Sustainalytics, punteggio 97/100 da GRESB, rating A da MSCI. Nel 2023, la SBTi ha certificato la coerenza della traiettoria di riduzione delle emissioni con il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C.
La sostenibilità è entrata anche nella finanza del gruppo, con circa 5,5 miliardi di euro in strumenti ESG: green bond, sustainability-linked bond e loan legati a performance ambientali e sociali. Un segnale di come i mercati finanziari guardino alla trasformazione di Mundys come a un investimento solido e proiettato nel futuro.