Enel diventa la prima azienda al mondo a lanciare un indice di circolarità

- di: Daniele Minuti
 
Enel ha presentato, nell’ambito del World Economic Forum a Davos “Economic CirculAbility”, un nuovo key performance indicator nato per misurare la circolarità del Gruppo, andandona contestualmente a paragonare la performance economica rispetto alle risorse complessivamente consumate. Il Gruppo si è contemporaneamente impegnato nel raddoppiare il suo valore rispetto al 2020 entro il 2030, diventando la prima azienda ad adottare questo tipo di indice di circolarità.

Enel, prima azienda al mondo a lanciare un indice di circolarità

La nota ufficiale spiega: "Il cosiddetto “Economic CirculAbility” considera l’EBITDA complessivo del Gruppo (in euro) e lo confronta con la quantità di risorse consumate, sia combustibili sia materie prime, lungo tutta la catena del valore dalle diverse attività di business (espressa in tonnellate). L’impegno di Enel è quello di raddoppiare la propria performance relativamente a questo KPI al 2030 rispetto al 2020, vale a dire di dimezzare la quantità di risorse consumate rispetto all’EBITDA generato".

Si conferma quindi la spinta alla misurazione della circolarità di Enel, che già dal 2015 ha cominciato a considerarla un driver strategico: l'impegno a raddoppiare l'indice entro il 2030 si inserisce nel processo di sviluppo della metrica, per sostenere la transizione verso un business circolare.

Ernesto Ciorra, Chief Innovability Officer di Enel (nella foto), ha commentato: "Abbiamo deciso di misurare la nostra circolarità e di raddoppiarla al 2030, perché la riteniamo parte integrante della nostra strategia industriale e competitiva, oltre che della nostra sostenibilità. Vogliamo infatti essere leader della transizione energetica. Per poterlo essere in maniera sostenibile, dobbiamo impegnarci affinché le materie prime non vengano consumate, ma utilizzate e rese nuovamente disponibili per futuri cicli produttivi. In questo modo, potremo garantire, a noi e ai Paesi in cui operiamo, libertà da futuri approvvigionamenti e indipendenza dalle dinamiche geopolitiche. Dobbiamo farlo ora, perché oggi le materie prime sono disponibili ma la loro domanda mondiale sta aumentando a dismisura, parallelamente agli sforzi per decarbonizzare la generazione di energia e in generale la produzione industriale. Prendiamo questo impegno per primi e ne siamo fieri, perché i primi avranno un vantaggio competitivo dalla circolarità, mentre gli ultimi rischieranno di rincorrere disponibilità di materiali sempre più esigue".
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