Elezioni 2022 - La disaffezione dei cittadini verso la politica, ragioni e rimedi

- di: Analyst
 
La Politica, che Pericle definiva come nobile "arte del vivere insieme", è vista negativamente da gran parte dei nostri concittadini; e invisi , in particolare , sono i politici che la interpretano.
È un dato di fatto quando spesso sentiamo, anche se genericamente e inopportunamente, che i politici sono impreparati, troppo costosi , poco dediti al loro incarico, quando addirittura ligi a pratiche poco corrette . Sono generalizzazioni e affermazioni improprie , ma tant’è , corrispondono ad una diffusa percezione.

Elezioni 2022 - La disaffezione dei cittadini verso la politica

(Circa trenta anni fa , a margine di un convegno, nel salutarlo un signore affermò di essere particolarmente compiaciuto di aver stretto la mano a un Senatore , dicendo che era la prima volta che gli capitava. Due anni fa , sempre in una occasione pubblica, un cittadino, seppure con molto garbo , declinò l’invito al saluto dicendo che non intendeva stringere la mano ad un Parlamentare. Certamente due episodi singoli , ma probabilmente non intercambiabili nel tempo, dunque sintomatici).

Ciò deve particolarmente allarmare tutti, perché il sistema di convivenza rappresentativo di una democrazia, quando non è sorretto da una solida corrispondenza di fiducia e di reciproca stima, determina un clima di indifferenza e di disagio partecipativo foriero di inefficienza generale della cosa pubblica con il rischio di far traballare le regole e il sistema.
Non per un pericolo grave democratico, quanto per uno sfilacciamento ed un degrado generale, deleterio per il livello socio economico del Paese, per di più in vigenza di una esiziale competizione internazionale che ne determina e accentua la debolezza e la marginalizzazione.

Socrate diceva che la democrazia , lui la chiamava politeia, sfocia nella demagogia e nel populismo . Mi sembra che la previsione socratica non sia lontana dal vero in questa nostra latitudine.
E questo sta avvenendo da noi, ma anche in altri Paesi democratici dell’Occidente.
Come è possibile? E come si è innescato questo processo?
I Padri Costituenti avevano capito , dunque ben definito, la fondamentale importanza dei Partiti, quali soggetti essenziali della libertà dei cittadini di associarsi per contribuire ad una corretta ed efficiente convivenza sociale.
"Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti che si uniformino al metodo democratico nella organizzazione interna e nella azione diretta alla determinazione della politica nazionale".
Questo l’emendamento approvato in Assemblea.
Poi in sede di coordinamento in via definitiva il testo divenne l’attuale Art 49 : “ Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” .

Lo spirito e la lettera della volontà Costituente è chiaro: metodo democratico e partecipazione democratica per fare politica.
Subito dopo la guerra, la ritrovata democrazia determinò attivismo partecipativo: sezioni capillari dei Partiti sul territorio e libera scelta dei candidati, sulla base di differenti e competitive visioni di Società. I leader rappresentavano la sintesi e promuovevano ideologie e concrete organizzazioni economico sociali declinate da principi e valori: i cittadini sceglievano .
Poi nel 1989 cambiò il mondo: caddero le ideologie e si affacciarono le tecnologie mediatiche di massa. Ci fu un rimescolamento politico.
Alcuni partiti persero la loro spinta ideale, altri logorati da vicende esterne scomparvero, altri sopravvissero cambiando sembianze.

Si affacciò il pre-populismo. Gli slogan spesso frammentari e non del tutto coerenti nel loro insieme, furono predominanti rispetto ai contenuti e alla visione della società che volevano proporre . Per di più, di immediata "metabolizzazione", gratificavano i promotori con un rapido e cospicuo consenso. Fu più agevole e meno impegnativo per i nuovi o rifatti partiti , allentare il rapporto diretto e democratico con i cittadini .
Anche le leggi elettorali che si sono succedute e conseguenti a queste modalità di acquisizione di consenso hanno affievolito se non troncato il rapporto tra eletti e cittadini, azzerando di fatto la reciproca fiducia e sminuendo il prestigio e la funzione del Parlamento.

Il pre-populismo si è evoluto e ha dato luogo ad una demagogia generalizzata interpretata da tutti, anche da chi la denunciava. La politica è diventata episodica, impegnata a strumentalizzare il contingente che via via si presenta, senza il respiro della prospettiva .
La disaffezione e l’aumentato fastidio dei cittadini è misurato anche dal costante disimpegno elettorale. Si è avverato e continua fino ad ora l’esito prefigurato da Socrate.
Questo spettacolo politico è desolante; è una poltiglia opaca sfiduciata.

È una situazione disperante ?
Il contesto internazionale induce ad alimentare dubbi consistenti: con la Cina impegnata in una azione di conquista commerciale mondiale; il continente africano che deborda di popolazione; la "grande madre Russia", immensa in estensione e giacimenti, che aspira ad un ruolo e una dignità di potenza imperiale; le potenze asiatiche che si stanno destando; il mondo arabo in permanente ebollizione; la potenza americana che, al di là delle apparenze, è sempre tale e la “grandeur” europea del benessere, per la cui debolezza anche noi siamo contributori netti .
La situazione dunque non è delle migliori, ma la democrazia è la forma politica che ha in se le risorse proprie di recupero in quanto espressione di una comunità viva che vuole vivere e prosperare .
C’è bisogno dunque che in questa attuale "poltiglia democratica" si formi un effetto di cristallizzazione che dia luogo , attorno a sé, a fenomeni attrattivi di chiarezza , che a loro volta generano altra cristallizzazione per emulazione.

Il fenomeno chiarificatore vedo che può innescarsi nel campo di destra perché si trova in una fase organizzativa più avanzata rispetto ad altri .
Una destra che deve far tralasciare la percezione di essere un partito di estrema destra per diventare un soggetto culturalmente e politicamente liberal-conservatore moderno .
La cooptazione di alcuni valenti e qualificati esponenti di questa cultura ideale e politica induce a pensare che questo progetto strategico sia iniziato.
Questo Dna liberal conservatore, diciamo riformista da "società aperta", andrà certamente a modificare in modo consistente la matrice culturale e ideologica della Destra; sarà conseguentemente attrattiva per tanti, ma soprattutto avrà là capacità di infondere un contributo fondamentale di progettualità e di visione di Società. Questa modalità dovrà avere la possibilità, sulla base di idee liberal-conservatrici moderne, di attrarre la tanta potenzialità culturale economica tecnologica del nostro Paese, inducendola ad una convinta appartenenza progettuale a beneficio dell’immagine e della consistenza riformatrice liberale della stessa comunità.
Ma questo fenomeno potrà essere benefico per la "cristallizzazione fisiologica" di alternative politico-culturali alla Destra , vale a dire la Sinistra.

Infatti la Sinistra in questi ultimi decenni ha sempre preferito imboccare percorsi trasformisti inglobando anche forze centriste derivanti da differenti percorsi culturali , ma senza mai fare una diagnosi approfondita della propria essenza culturale politica avente come obiettivo una propria rigenerazione della stessa.
Se avverrà il fenomeno che si intravede a Destra , anche a Sinistra potrà avvenire questa rigenerazione , fatta anche da soggetti con esperienze culturali ortodosse della Sinistra, ma capaci di fare una vera e propria Bad Godesberg . Con la possibilità di essere a loro volta molto attrattivi per una politica alternativa a quella liberal-conservatrice di destra , basata su valori sociali-partecipativi che non sono certamente il centro propulsore della idea liberal- conservatrice .
Ed è un bene perché la complementarietà della visione della Società e dei legittimi interessi dei vari blocchi sociali, costituisce la dinamica dell’alternanza in un continuo e profittevole processo simil-hegeliano .
Si creerebbe anche nel nostro Paese quanto auspicato da decenni, ma di fatto non realizzato : la possibilità di offrire chiarezza di scelta , anche con regole elettorali conseguenti, e con una auspicata fisiologica alternanza .
Una chiarezza di scelta, sulla base di visioni alternative di Società definite da altrettanto chiari parametri sociali , economici, culturali, tecnologici che complessivamente caratterizzano le modalità di convivenza di una comunità del nostro tempo.
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