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Milano debole, giù Stellantis e Mps. Tiene solo l’oro

- di: Matteo Borrelli
 
Milano debole, giù Stellantis e Mps. Tiene solo l’oro
Borse europee tutte in rosso, spread in lieve rialzo. Petrolio in calo, Wall Street piatta a mercati europei chiusi. Brillano Amplifon e Alerion, affondano Carel e Ferrari.

Giornata cupa per i mercati europei

Oggi 4 luglio 2025 si chiude con il segno meno per quasi tutte le Borse del Vecchio Continente. Milano in ribasso con il FTSE MIB che cede lo 0,75%, risentendo della flessione dei titoli automobilistici e bancari. Anche il FTSE Italia All Share scivola dello 0,73%, mentre il FTSE Mid Cap perde lo 0,51% e lo Star lo 0,43%.

In Europa, la giornata si rivela incerta: l’Euro Stoxx 50 cala dello 0,96%, il DAX di Francoforte arretra dello 0,43%, il CAC 40 di Parigi segna -0,72% e l’AEX olandese segue a ruota. Londra resta immobile (+0,00%), mentre Madrid è la peggiore tra le principali piazze (-1,44%). Più resilienti Zurigo (-0,21%), Vienna (-0,06%), Bruxelles (-0,05%) e Lisbona, che sorprende con un +0,33%.

Wall Street ferma per l’Independence Day

A mercati europei chiusi (17:40 italiane), Wall Street resta ferma per la festività del 4 luglio. Gli indici statunitensi hanno aperto in modalità ridotta con volumi estremamente contenuti. Il Nasdaq viaggiava poco sotto la parità, mentre lo S&P 500 segnava +0,08%.

Valute e materie prime: il dollaro si indebolisce, giù il greggio

Il cambio euro-dollaro si rafforza leggermente: la moneta unica guadagna lo 0,21%, riportandosi a 1,083.

L’oro segna un rialzo marginale dello 0,24% e si attesta a 2.347 dollari l’oncia, sostenuto dalla cautela generale degli investitori.

Il petrolio vive un’altra giornata difficile: il WTI scivola a 66,29 dollari al barile, in calo del 2,4%, complice l’assenza di segnali chiari sulla domanda globale. Il Brent resta poco sopra i 70 dollari.

Il gas naturale europeo si stabilizza dopo una settimana volatile, chiudendo in lieve calo a 29,4 euro/MWh sul mercato TTF.

Lo spread risale lievemente, BTP al 3,36%

Il differenziale tra BTP decennali e Bund tedeschi si allarga a 84 punti base (+1 pb), con il rendimento dei BTP a 10 anni al 3,36%. Un segnale di allerta da monitorare.

FTSE MIB: Amplifon e Recordati in controtendenza

In una giornata negativa, spiccano pochi titoli in attivo.

  • Amplifon +1,13%: spinta dall’interesse per il comparto salute e buoni riscontri in Nord America.
  • Recordati +1,03%: consolida il suo ruolo tra i titoli difensivi.
  • Campari +0,69%: bene nei mercati USA e asiatici.
  • Banca Popolare di Sondrio +0,51%: speculazioni su M&A.

Tonfo Stellantis, giù anche Mps e BPER

Male diversi big del listino.

  • Stellantis -2,33%: calano le immatricolazioni europee e aumentano i timori sul mercato USA.
  • Banca Mps -2,31%: prese di beneficio e sentiment negativo sul settore.
  • BPER Banca -2,17%: penalizzata da rotazioni settoriali.
  • Ferrari -1,72%: tagliati alcuni target price per timori sulla domanda EV di lusso.

Mid Cap: vola Alerion, scivola Carel Industries

Nel segmento a media capitalizzazione, protagoniste le rinnovabili.

  • Alerion +6,63%: nuovi investimenti in Spagna e upgrade ESG.
  • Comer Industries +1,60%: buoni ordini in America Latina.
  • Technogym +1,35%: nuove partnership nel fitness digitale.
  • MARR +1,20%: spinta dalla domanda turistica.

Tra i peggiori:

  • Carel Industries -4,59%: vendite su tutto il comparto tecnologico.
  • Webuild -2,21%: report negativo di Morgan Stanley.
  • Banco di Desio -2,09%.
  • MFE A -1,59%: tensioni sulla governance.

Small Cap: giornata senza fuochi

Nel listino a bassa capitalizzazione, pochi spunti. I volumi si sono concentrati su titoli speculativi e illiquidi. In evidenza algoWatt (+2,8%) e Bioera (-3,1%), ma su movimenti interni.

Il commento degli analisti: “Mercati in attesa, volatilità contenuta”

“È stata una seduta interlocutoria, dominata dall’assenza di Wall Street e da volumi estremamente ridotti”, spiega Carlo Gentili, strategist. “I dati macro in arrivo la prossima settimana — inflazione USA e verbali Fed — potrebbero cambiare il quadro, ma al momento prevale la prudenza”.

“Le Borse europee sono bloccate tra la resilienza dell’economia reale e il rallentamento cinese, con l’aggiunta dell’incognita geopolitica”, osserva Giulia Marchi, senior economist. “L’oro torna ad attrarre capitali come asset rifugio, mentre il petrolio sembra riflettere più un eccesso di offerta che una caduta della domanda”.

Prossime attese: occhi puntati su USA e Cina

La prossima settimana sarà decisiva: martedì arrivano i dati sull’inflazione USA di giugno, seguiti giovedì dai verbali della Fed. In parallelo, i mercati attendono un possibile taglio dei tassi dalla banca centrale cinese. L’Europa resta in attesa dopo la prima sforbiciata della BCE a inizio giugno.

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