Dal petrolio agli appalti: come Pechino paga Teheran fuori dalle banche, tra Sinosure e un canale “fantasma”.
(Foto: nave petroliera).
Come funziona il circuito nascosto
Il greggio iraniano raggiunge la Cina spesso dopo transhipment e cambi di bandiera; in contropartita, imprese statali cinesi realizzano infrastrutture in Iran. I proventi delle vendite vengono accantonati in un canale fuori dal sistema bancario tradizionale e girati agli appaltatori cinesi che lavorano in Iran, mentre Sinosure assicura contratti e linee di credito. Così il pagamento avviene senza bonifici verso Teheran.
Nel 2024 sarebbero transitati fino a 8,4 miliardi di dollari in compensazioni collegate al greggio, mentre le entrate da export petrolifero iraniano hanno toccato circa 43 miliardi. Circa il 90% delle esportazioni iraniane di greggio ha avuto come destinatario effettivo la Cina.
Perché Pechino rischia (calcolando)
La Cina insiste sulla conformità legale dei propri scambi e sul ruolo di Sinosure come ammortizzatore del rischio politico. Il greggio sanzionato offre un vantaggio di prezzo, mentre gli appalti in Iran consolidano influenza regionale e mercato per le imprese pubbliche. “Gestiamo le questioni commerciali in conformità con le leggi e i regolamenti cinesi”, ripetono i portavoce di Pechino.
Teheran: sopravvivere (e costruire)
Per l’Iran il meccanismo è linfa: reti idriche, elettriche e ospedali beneficiano di appalti che trasformano il greggio in opere. Dopo il patto venticinquennale del 2021 i cantieri sono aumentati. Le raffinerie indipendenti cinesi (teapot) assorbono barili scontati, mentre le entrate pubbliche di Teheran restano su livelli vitali.
Gli Stati Uniti alzano il volume
Il Tesoro USA e FinCEN aggiornano gli avvisi su petrolio “ombra”, reti bancarie parallele e società di comodo, ampliando liste di sanzioni e colpendo filiere di approvvigionamento militare. “Continueremo a negare all’Iran l’accesso alle reti finanziarie globali”, ribadiscono i comunicati recenti.
Un sistema resiliente (per adesso)
Il baratto energetico regge su tre pilastri: energia scontata, assicurazione pubblica, opacità operativa. Il punto critico sarebbe un’eventuale estensione delle sanzioni verso attori sistemici cinesi o una stretta su rotte marittime e registri navali. Ma la mossa comporta costi strategici per l’Occidente.
Cosa guardare adesso
- Perimetro sanzioni: coperture assicurative e credito all’export.
- Scorte e quote cinesi: impatto sugli sconti del barile iraniano.
- Avanzamento cantieri in Iran: indicatore della tenuta del meccanismo.