Il peso dell'inefficienza dello spazio aereo sulle emissioni: l'analisi di easyJet

- di: Barbara Bizzarri
 

Per la prima volta, easyJet ha quantificato l'impatto della gestione inefficiente dello spazio aereo in Europa sulle emissioni di CO2, sottolineando l'urgenza di una riforma strutturale. Attraverso l'impiego dell'intelligenza artificiale, la compagnia aerea ha monitorato i propri voli per un intero anno, al fine di valutare come le attuali modalità di gestione dello spazio aereo influenzino le operazioni e, di conseguenza, l'intero settore aeronautico europeo.

Il peso dell'inefficienza dello spazio aereo sulle emissioni: l'analisi di easyJet

I risultati dell'analisi sono chiari: le inefficienze legate alla gestione dello spazio aereo hanno determinato un incremento delle emissioni di CO2 del 10,62%, corrispondente a 663.710 tonnellate di anidride carbonica. Estendendo questa valutazione all'intero comparto dell'aviazione in Europa, easyJet stima che una modernizzazione dello spazio aereo potrebbe ridurre fino a 18 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, contribuendo in modo significativo alla diminuzione dell'impatto ambientale del settore.

L'analisi, condotta dal team Flight Efficiencies di easyJet, ha evidenziato come una parte consistente di queste inefficienze si verifichi durante la fase di discesa. Sebbene queste criticità riguardino tutta Europa, le maggiori problematiche sono state rilevate nel Regno Unito, in Italia, Francia, Spagna e Svizzera. Un esempio emblematico riguarda i voli tra Londra Gatwick e Milano Malpensa, che generano in media un eccesso del 19% di emissioni.

Nel dettaglio, easyJet ha analizzato tutte le fasi di volo all'interno del suo network, identificando le aree dove l'inefficienza è più marcata e dove è necessaria una riforma immediata:

  • Salita: Gli aeroporti di Londra Gatwick, Milano Malpensa, Ginevra, Napoli e Parigi Charles de Gaulle sono stati identificati come i più inefficienti in fase di decollo. La revisione dello spazio aereo per consentire operazioni di salita continua (CCO) risulta cruciale per permettere agli aerei di raggiungere la quota di crociera in maniera più efficiente.
  • Crociera: Gli spazi aerei sopra Italia, Regno Unito, Francia e Spagna risultano tra i più problematici. Le procedure obsolete, le rotte complesse e la limitata flessibilità dello spazio aereo sono tra i fattori che contribuiscono a queste inefficienze. L'espansione delle operazioni di Free Route Airspace (FRA) transfrontaliero potrebbe consentire rotte più dirette, riducendo così il consumo di carburante.
  • Discesa: Le inefficienze durante la fase di discesa sono particolarmente accentuate in Regno Unito, Italia, Svizzera e Francia. Le recenti modifiche alle procedure di arrivo a Londra Luton e Milano Malpensa, ad esempio, hanno peggiorato l'efficienza, prolungando i tempi di volo di circa 10 minuti in media. Implementare approcci di discesa continua (CDA) e minimizzare i livellamenti sono azioni fondamentali per ridurre queste inefficienze.

easyJet intende collaborare con i singoli Paesi, i fornitori di servizi di navigazione aerea (ANSP) e gli aeroporti per individuare soluzioni praticabili. Tra le priorità, spicca l'introduzione del Free Route Airspace nel Regno Unito e in Francia, gli ultimi Paesi a non aver ancora implementato tale sistema.

Infine, una rapida riduzione delle emissioni potrebbe essere ottenuta ridisegnando lo spazio aereo inferiore, allineando meglio le rotte di arrivo e le procedure di avvicinamento finale con le capacità moderne degli aeromobili. L'adozione di nuove procedure di avvicinamento finale con traiettorie curvilinee, già sperimentate con successo in Scandinavia, rappresenta un'opportunità per migliorare l'efficienza operativa, riducendo l'inquinamento acustico e l'impatto ambientale.

Johan Lundgren, CEO di easyJet, ha dichiarato: "La modernizzazione dello spazio aereo è la via più rapida ed economica per ridurre le emissioni di CO2, ma è frenata da eccessiva burocrazia. I nostri dati dimostrano che i corridoi aerei attuali, progettati negli anni '50, non sono più adeguati. Renderli più efficienti avrebbe un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni, sui tempi di viaggio e sull'esperienza dei passeggeri. Non possiamo più ignorare questo problema: per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette, è indispensabile una collaborazione istituzionale per sbloccare questi benefici."

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