Deloitte Private: "PMI italiane resilienti alla pandemia ma devono evolvere secondo le direttrici del NGEU"
- di: Daniele Minuti
Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader (nella foto), ha presentato il report di Deloitte Private chiamato "La nuova generazione di Aziende Private - Il percorso verso la resilienza e le opportunità del Next Generation EU", in cui vengono illustrati i modi con cui le diverse aziende del nostro paese possono sfruttare il NGEU in modo da superare le difficoltà causate dalla pandemia.
Stando alla ricerca, più di 3 leader nazionali su 4 hanno dichiarato che durante la pandemia sono state fatte riflessioni su come affrontare situazioni emergenziali come quella scoppiata nel 2020 seguendo logiche che siano svincolate da quelle di business di routine: "In questo momento storico" - si legge nel report - "le PMI sono chiamate ad attuare un tempestivo cambio di passo ed evolvere il proprio DNA, interrompendo l’inerzia data dal contesto di incertezza e assumendo un’attitudine dinamica che abbracci elementi nuovi quali complessità, interdipendenza e multidimensionalità, così da invertire il trend dell’anno 2020 dove il fatturato delle PMI si è contratto in media del 10,6% ed i loro margini operativi lordi hanno registrato una contrazione ancora più severa, stimata al -22,8%. L’obiettivo finale è quello di adeguare la propria visione strategica alle necessità imposte dalle contingenze, senza dimenticare le proprie specificità e punti di forza. I cinque principi a cui i leader delle PMI italiane e globali devono continuare a ispirarsi nel loro percorso verso la resilienza e che consentono di prosperare nonostante le difficoltà, sono: prontezza, adattabilità, collaborazione, fiducia, responsabilità".
La prospettiva di Deloitte Private ha portato a raggruppare le esigenze organizzative di Piccome e Medie Imprese in 7 categorie: strategy, capital, growth, operations, technology, work e society. Le aziende più resilienti mostrano una comune attenzione a tali priorità organizzative, che quindi possono essere considerate fondamentali per il successo di una strategia resiliente: se si guarda all'Italia, le conseguenze della pandemia hanno portato a un'accelerazione sulle priorità delle aziende di piccole e medie dimensione che si trovano in un percorso di trasformazione.
Stando ai dati raccolti, le organizzazione a elevata resilienza sono il 31%, quelle a media resilienza il 59% mentre la restante percentuale del 10% risulta essere a bassa resilienza: l'elemento chiave per le aziende nostrane è la tecnologia e la priorità è la trasformazione digitale (il 68% delle PMI dà alla digitalizzazione un ruolo cardine nel rilancio economico con una crescita degli investimenti nel settore del 23%).
Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader, ha commentato: "Il piano di rilancio Next Generation Eu rappresenta lo stimolo ideale per le imprese italiane. Il 90 per cento delle aziende riconosce il NGEU come un mezzo fondamentale per sostenere lo sviluppo post-pandemico dell’Italia, soprattutto per le PMI, vero motore propulsivo del sistema Italia, al fine di sostenere la loro crescita e resilienza e favorire il posizionamento competitivo anche sui mercati internazionali. Potenziare queste realtà significa tutelare le eccellenze del nostro Paese, incluso il Made in Italy, dove spesso la frammentazione e le ridotte dimensioni dei player hanno portato nel lungo periodo a problemi di competitività e tensione patrimoniale, soprattutto in quei settori dove sono più rilevanti le economie di scala e la capacità di investimento. In prospettiva tutte le aziende, quelle Private in particolar devono far leva su un piano strategico che sia al contempo impostato sulle nuove esigenze del mercato e sia orientato verso le direttrici di sviluppo delineate dal Next Generation EU (come confermato dal report "Connect for Europe: Next Generation Eu", il 90% delle aziende riconosce il NGEU come un mezzo fondamentale per sostenere lo sviluppo post-pandemico dell’Italia). Nell’ottica di facilitare la crescita e favorire il rilancio dell’economia, per le aziende risulta cruciale beneficiare dei provvedimenti emanati dagli stati a sostegno dell’economia. Guardando al contesto europeo, il NGEU proietta l’Europa e l’Italia verso un futuro più digitale, sostenibile e inclusivo, che rappresenta il riferimento prioritario nel breve termine soprattutto per le aziende italiane".
"A determinare il carattere di resilienza delle imprese italiane" - prosegue Lanzillo- "concorrono anche i temi di sostenibilità e di riduzione delle emissioni, seppur a differenti livelli: da chi è ancora in fase di implementazione iniziale (41%), a chi a metà processo (35%) o addirittura è maturo su queste tematiche (6%). Più della metà delle aziende italiane che hanno partecipato alla ricerca Deloitte "Connect for Europe: Next Generation Eu", ritiene la sostenibilità ambientale un driver fondamentale per il rilancio verso il New Normal. Nello specifico, oltre a migliorare la responsabilità sociale (37%) e fornire un contributo concreto alla realizzazione di un’economia circolare (31%), le aziende vedono nello sviluppo di progetti di sostenibilità ambientale anche una strada per coniugare i benefici ambientali con un netto potenziamento della performance aziendale. Il PNRR, con le proprie direttrici di azione concentrate su digitalizzazione, sviluppo tecnologico, sostenibilità e sussidiarietà può evidentemente contribuire a facilitare il raggiungimento di livelli di resilienza elevata anche per le imprese oggi categorizzate come a media o bassa resilienza; conoscere i provvedimenti normativi che a mano a mano verranno adottati nel contesto della realizzazione delle priorità del PNRR potrà quindi essere un elemento di vantaggio competitivo se le aziende sapranno improntare i propri piani strategici di breve e medio termine verso le priorità che possono essere favorite da finanziamenti o da provvedimenti dedicati. A tal proposito, per superare l’ostacolo alla digitalizzazione, rappresentato da carenza di fondi o costi elevati o incertezze nel ritorno dell’investimento, dal report Deloitte "Connect for Europe: Next Generation Eu" risulta che circa il 50% delle aziende intervistate è in attesa delle linee guida definitive del PNRR per cogliere le opportunità del NGEU mentre 1 azienda su 3 si è già attivata per farlo, soprattutto grazie al supporto di partner esterni".
Eugenio Puddu, Consumer Products Leader, ha concluso: "Affrontare quotidianamente l’incertezza continua a spronare le PMI a diventare ancora più flessibili, dimostrando così un concreto innalzamento del livello di resilienza dell’intero tessuto imprenditoriale italiano. Le decisioni prese sinora hanno avuto un impatto su tutta la struttura aziendale, possiamo quindi dire che i sette ambiti prioritari di intervento individuati da Deloitte Private per le PMI rimangono tutt’ora fondamentali, ancor più pensando che si tratta di elementi inscindibili la cui combinazione determina un’intera visione aziendale e la cui realizzazione potrà sicuramente beneficiare del contributo dei provvedimenti di esecuzione del PNRR".