De Ros (Confindustria): "Serve un piano per ridurre gli impatti della crisi energetica su famiglie e imprese"

- di: Daniele Minuti
 
Katia Da Ros, Vice Presidente di Confindustria per Ambiente, Sostenibilità e Cultura, ha parlato in un'intervista a Nordest Economia e con le sue dichiarazioni ha trasmesso l'urgenza di misure adeguate per limitare l'impatto che la crisi energetica ha su famiglie e imprese italiane.

Confindustria: Da Ros parla delle soluzioni alla crisi energetica

"Negli ultimi due anni" - ha spiegato De Ros - "è stata la manifattura che ha tenuto in piedi il Paese. Nella prima settimana di luglio il prezzo italiano dell'elettricità è aumentato di otto volte rispetto a gennaio 2021. Inoltre, la riduzione dei flussi di gas dalla Russia e il rischio di eventuali interruzioni nei prossimi mesi, ci preoccupa molto. Dal nostro punto di vista serve trovare un equilibrio tra le esigenze di famiglie e imprese e occorre dotarsi di un piano di emergenza che minimizzi gli impatti sulle attività produttive".

A portare ottimismo sono le ottime prestazioni delle nostre aziende dal punto di vista dell'economia circolare e dell'efficientamento energetico dei processi (l'Italia ha tagliato del 20% le riduzioni dell'anidride carbonica dal 2005 al 2015), dati che secondo De Ros, confermano gli investimenti delle imprese per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e inclusione sociale, fulcri delle politiche europee e globali di transizione.


Processo però più complesso nei settori Hard to Abate, dove è necessario migliorare la maturità tecnologica oltre che la disponibilità di fondi rinnovabili, andando a tagliare i costi e favorendo l'accesso alle infrastrutture. Sarà quindi fondamentale "un trade-off per definire la combinazione delle soluzioni tecnologiche e dei vettori energetici che con maggiore efficacia saranno più idonei alla decarbonizzazione".

L'Italia è quindi un esempio virtuoso a livello di transizione energetica per quanto riguarda le imprese: "Il nostro sistema produttivo" - conclude De Ros - "garantisce già performance elevate in relazione ai principali driver di sostenibilità ambientale. La carenza di materie prime, infatti, ha spinto le nostre imprese a fare dell'efficienza e della circolarità delle risorse una caratteristica imprescindibile. Lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia, purché siano implementate direttamente nel nostro Paese e dalla nostra industria con filiere endogene e l’introduzione di misure agevolative ad hoc per importanti progetti di interesse nazionale. Trovare il modo di promuovere iniziative fin dalla prima industrializzazione, non solo ci renderebbe più competitivi e performanti, ma ci aiuterebbe anche nel percorso di autosufficienza e indipendenza".
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