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Tensioni sui dazi e dati cinesi spingono i mercati verso la cautela

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Tensioni sui dazi e dati cinesi spingono i mercati verso la cautela

L’attenzione degli investitori si concentra oggi sui dati economici in arrivo dalla Cina, che domani diffonderà il dato sul Prodotto interno lordo del secondo trimestre. Le stime indicano una crescita del 5,1% su base annua, rafforzata da una bilancia commerciale di giugno sopra le attese. A sostenere l’export cinese ha contribuito la distensione sui dazi concordata con Washington a inizio anno, ma il dato sulle importazioni, cresciute meno del previsto, rivela una persistente debolezza della domanda interna. La combinazione di questi elementi potrebbe spingere Pechino a valutare nuovi stimoli economici per sostenere la crescita nei prossimi mesi.

Tensioni sui dazi e dati cinesi spingono i mercati verso la cautela

La settimana si preannuncia cruciale anche sul fronte dei prezzi al consumo. Mercoledì il Regno Unito pubblicherà i dati sull’inflazione, seguiti venerdì da quelli del Giappone. Le due banche centrali sono sotto osservazione: nel caso nipponico, un rialzo dei tassi entro la fine dell’anno appare improbabile, a causa delle incertezze legate alle nuove tensioni commerciali. Proprio il Giappone è stato colpito da un’improvvisa imposizione di dazi da parte di Donald Trump, che ha introdotto una tariffa del 25%, compromettendo le prospettive di un’intesa duratura tra Tokyo e Washington.

Segnali misti dalle Borse asiatiche
Sul fronte dei mercati asiatici, la Borsa di Tokyo ha risentito negativamente del nuovo fronte protezionistico aperto da Trump, mentre Seul si è mantenuta in lieve rialzo, beneficiando ancora della spinta dei titoli tecnologici e della produzione di semiconduttori. Positivo anche l’andamento di Sydney, leggermente sopra la parità, e delle Borse cinesi, favorite dai dati commerciali robusti che hanno rafforzato la fiducia sull’andamento del Pil cinese nel secondo trimestre.

Occhi puntati sugli Stati Uniti
Negli Stati Uniti l’attenzione sarà concentrata su due fronti: i dati macroeconomici e l’inizio della stagione delle trimestrali. Giovedì saranno pubblicate le vendite al dettaglio di giugno, attese in rimbalzo dopo due mesi consecutivi di calo. Le attese più consistenti riguardano tuttavia i conti delle grandi banche e, più in generale, delle società dello S&P 500. Le previsioni degli analisti si sono ridimensionate: ora si stima una crescita degli utili del 5,8% rispetto al secondo trimestre 2024, in netto calo rispetto al 10,2% previsto lo scorso aprile. Secondo BofA, l’asticella delle aspettative è bassa: il consenso si aggira su un +4%, contro il +13% del primo trimestre. In un’analisi interna, gli esperti della banca segnalano di attendersi un incremento degli utili del 2%, inferiore alla media storica del 3% e al +6% del trimestre precedente.

Powell nel mirino di Trump

A scuotere ulteriormente l’ambiente economico e istituzionale statunitense sono state le nuove dichiarazioni del presidente Donald Trump nei confronti del governatore della Federal Reserve, Jerome Powell. In un’intervista, Trump ha dichiarato che "sarebbe una cosa grandiosa" se Powell si dimettesse, nonostante sia stato lui stesso a nominarlo otto anni fa. La tensione tra i due è alimentata anche dalle critiche del consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, che ha sollevato dubbi sui costi di ristrutturazione della sede centrale della Fed a Washington, prospettando persino l’ipotesi di un licenziamento del presidente dell’istituto centrale. Il clima resta quindi teso e potrebbe avere riflessi anche sulle decisioni di politica monetaria future.

L’Europa tra audizioni e attese
Nel Vecchio Continente, intanto, il membro del comitato esecutivo della Bce Piero Cipollone interverrà oggi alla Commissione per gli Affari Economici e Monetari del Parlamento europeo. L’intervento arriva in un contesto di attesa per le prossime mosse della Banca centrale europea, che continua a monitorare l’inflazione e gli sviluppi macroeconomici globali per definire la traiettoria dei tassi nella seconda parte dell’anno.

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