Franco: "La crescita del PIL potrebbe superare il 5,8%"

- di: Daniele Minuti
 
Daniele Franco, ministro dell'Economia, ha tenuto un intervento durante la 47esima edizione del forum Ambrosetti di Cernobbio parlando anche dello scenario relativo al Prodotto Interno Lordo nel nostro Paese, previsto in crescita.

Secondo il ministro, il PIL del 2021 potrebbe crescere anche più della soglia fissata al 5,8% dagli ultimi calcoli fatti dall'Ufficio parlamentare di bilancio: "Di conseguenza deficit e debito sarebbero migliori delle previsioni fatte ad aprile che fissavano i due valori rispettivamente al 11,8% e al 159,8% del PIL. Ma per il nostro Paese è necessario dirigere l'economia su un sentiero di crescita strutturale più ampio rispetto al passato, obiettivo che si raggiunge solamente se si consolida il rimbalzo degli investimenti e si guarda all'impatto delle misure nei periodi 2025-2030 e sul 2050".

Franco chiede sia al Governo che agli imprenditori di guardare oltre la congiuntura positiva perché, alla vigilia della manovra c'è il problema di non entusiasmarsi troppo visto che il rimbalzo più importante del previsto è ben accetto ma l'Italia pre-pandemia non scoppiava di salute: "La serie storica dei dati sulla produttività è sconfortante, con tassi di crescita quattro volte inferiori alla media europea negli ultimi 20 anni. Per chiudere le forbici relative al tasso di occupazione e al peso degli investimenti pubblici e privati, è fondamentale il Pnrr che però non può bastare, va capito fin da subito e pensare a cosa accadrà dopo il Piano con uno sforzo corale del Paese che vada oltre l'orizzonte delle misure di politica economica. I Fondi sono importanti ma serve che questo processo continui".

"In termini di quadro macroeconomico e di finanza pubblica" - conclude Franco - "è confermata la prospettiva di una crescita intorno al 6% evocato giorni fa dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e indicato anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, col deficit che potrebbe aggirarsi attorno al 10% e e un debito che può crescere meno del 4%. Il nostro debito è sostenibile anche grazie a un costo medio schiacciato a un 2,4% inedito per l'Italia, e destinato a scendere ancora nei prossimi anni secondo le proiezioni Mef. Superata la crisi però, andrà progressivamente ridotto, con una politica di bilancio prudente che torni gradualmente agli avanzi primari".

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