Da No Vax e no Green pass l'immagine di un Paese senza unità

- di: Diego Minuti
 
Le vicende che nascono dalla pandemia di Covid-19 e che vedono il Paese teatro di manifestazioni, proteste, gesti simbolici e persino minacce, sono il peggio che l'Italia poteva aspettarsi perché ci restituiscono l'immagine di una nazione - non parliamo di popolo, che è ben altra cosa - che non riesce a trovare una sua unitarietà nemmeno davanti ad un dramma di immense dimensioni come questo.

Sembra non esserci fine alle cose assurde che ci tocca vedere, nelle quali c'è anche una precisa responsabilità del governo che, dovendo tirarci fuori dalla secche della pandemia, ha scelto la linea dura. Ma fosse così, si potrebbe anche accettare questo come il male minore. Ma talvolta chi ci governa sembra perdere di vista la coerenza, che è quello che ci si aspetta da chi ha nelle sue mani le sorti di milioni di cittadini. Parliamo di coerenza tradita perché non c'è altra definizione per il via libera dato alla parata, su un pullman scoperto, degli azzurri vincitori degli europei di calcio che reclamavano il trionfo, quasi che non vi si potesse rinunciare.

Una concessione che ha fatto a pugni, oltre che con la prudenza (come d'altra parte dimostrato dalla recrudescenza dei contagi), anche con la constatazione che ad altri non sono stati concessi gli stessi assembramenti ritenuti un giusto omaggio a chi ha vinto. La prudenza che fa, si ferma davanti all'ingresso di uno stadio mentre presidia quello di una palestra o di una discoteca?
Oggi fa sensazione sentire, dal ministro dell'Interno Lamorgese, che le manifestazioni contro il Green pass che si sono svolte in molte città d'Italia, non erano state autorizzate. Ma, ciononostante, si sono tranquillamente tenute, con un corollario di bestialità scientifiche alimentate da chi ha tutto l'interesse a scatenare la piazza contro chi governa.

E restando a quest'argomento, non si ha, almeno sino ad ora, notizia di denuncia alcuna per manifestazione non autorizzata, anche perché ad essere stata occupata - tra le altre - c'era anche piazza del Popolo a Roma, che per questo non era fruibile da turisti e comuni cittadini. Cosa che ha danneggiato gli esercizi pubblici che vi si affacciano evitati dai turisti per paura di essere coinvolti in qualche tafferuglio.

Rimaniamo dalle parti di piazza del Popolo, ponendo una semplice domanda: è normale che un cittadino qualsiasi, sottoposto a misura di sorveglianza, si armi di megafono e dica la sua ad una piccola folla? Una domanda che non c'entra nulla con le cose che sono state dette, ma solo con il fatto che spesso, per evitare problemi di ordine pubblico, qualcuno è costretto a girarsi dall'altro lato. E forse non è nemmeno da Paese normale che - la notizia è di oggi - alcuni medici ed infermieri friulani e veneti siano minacciati di morte (forse da alcuni loro colleghi, stando a quanto viene ipotizzato) per partecipare alla somministrazione delle dosi di vaccino.

Una cosa aberrante in assoluto e che lo è ancora di più perché sui medici e gli infermieri è stata fatta calare, come minaccia, quello dell'arrivo della "vendetta di Norimberga'', una sottolineatura che racconta per intero l'ignoranza che muove alcuni soggetti. Anche perché nella città tedesca furono processati, dalla potenze vincitrici, i gerarchi nazisti che, con chi inietta un vaccino, non hanno nulla a che fare, almeno nel cervello di gente normale. Avere dei dubbi è lecito (come nel caso del Green pass sul quale forse occorrono chiarimenti e ammorbidimenti), quando non si ritiene di avere certezze. Ma non si può permettere di arrivare a minacciare di morte chi, in virtù del giuramento fatto indossando il camice, ha votato la sua vita alla tutela della salute del prossimo.
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