Congo, l’M23 annuncia il cessate il fuoco: “Motivi umanitari” dopo 900 morti a Goma

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

La tregua è arrivata dopo una settimana di sangue. I ribelli dell’M23, il gruppo armato sostenuto dal Ruanda che ha preso il controllo di Goma, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, hanno annunciato un cessate il fuoco unilaterale, dichiarando che la decisione è stata presa per “motivi umanitari”.

Congo, l’M23 annuncia il cessate il fuoco: “Motivi umanitari” dopo 900 morti a Goma

Un modo per rispondere alla pressione internazionale e alle richieste di aprire un corridoio sicuro per gli aiuti, mentre centinaia di migliaia di persone scappano dalla città trasformata in un campo di battaglia.

L’annuncio arriva a poche ore dalla denuncia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: almeno 900 morti nei combattimenti dell’ultima settimana. Una cifra destinata a salire, perché il numero dei dispersi è alto e i corpi si accumulano per le strade e negli ospedali al collasso. Il conflitto, che da anni insanguina la regione del Kivu Nord, ha ripreso con una violenza senza precedenti, con attacchi mirati alle zone civili e ai campi profughi.

Dietro il cessate il fuoco dell’M23 non c’è solo la catastrofe umanitaria, ma anche il tentativo di evitare una reazione internazionale che potrebbe cambiare gli equilibri sul campo. La comunità internazionale sta cercando di ricomporre la crisi, e il prossimo passo sarà il vertice di sabato a Dar es Salaam, in Tanzania, dove si incontreranno il presidente congolese Félix Tshisekedi e il presidente ruandese Paul Kagame. Un faccia a faccia atteso e carico di tensione: Kinshasa accusa Kigali di finanziare e armare l’M23, mentre il Ruanda si difende e respinge le accuse, affermando che la crisi è un problema interno congolese.

Nel frattempo, la popolazione civile paga il prezzo più alto. Nelle strade di Goma i racconti parlano di interi quartieri rasi al suolo, famiglie in fuga verso il confine con l'Uganda, bambini separati dai genitori, ospedali sommersi di feriti. L’ONU avverte: senza aiuti immediati, il rischio di un’epidemia è altissimo.

Ma la tregua reggerà? I precedenti dicono di no. L’M23 ha più volte annunciato cessate il fuoco solo per riprendere le ostilità poco dopo, guadagnando tempo per riorganizzarsi. Sullo sfondo resta il grande nodo geopolitico: il Congo, ricco di minerali preziosi e risorse strategiche, è da sempre terreno di scontro tra milizie e governi stranieri con interessi economici e militari nella regione. Il cessate il fuoco di oggi potrebbe essere solo una pausa, prima di una nuova offensiva.

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