Censis Confcooperative: "I disastri ambientali bruciano 210 miliardi e cancellano il PNRR"

- di: Barbara Bizzarri
 

Maurizio Gardini presidente di Confcooperative commentando i dati che emergono dal Focus Censis Confcooperative “Disastri e climate change conto salato per l’Italia” NON usa mezzi termini: certificando, dati alla mano, come negli ultimi 40 anni 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato “pagato” dall’Italia, dichiara: “È di 210 miliardi di euro il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato al nostro Paese. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del PNRR e a 10 manovre finanziarie. Di questi 210 miliardi ben 111 sono determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco perché la cura del territorio non è un costo, ma un investimento sul Sistema Paese”, precisando anche che “venendo agli ultimi anni, parliamo di 42,8 miliardi solo dal 2017 al 2022. Nel 2022 è costato quasi 1% di PIL, lo 0,9% per l’esattezza, pari a 17 miliardi circa: un importo poco inferiore a una manovra finanziaria».

Censis Confcooperative: "I disastri ambientali bruciano 210 miliardi e cancellano il PNRR"

Tra il 1980 e il 2022, in Italia le perdite economiche causate da eventi estremi e da disastri naturali si attestano sui 210 miliardi di euro. I cambiamenti climatici hanno prodotto danni per 111, di cui 57,1 miliardi di euro per alluvioni; ondate di calore, con un costo pari a 30,6 miliardi (14,6%); le precipitazioni per 15,2 miliardi di euro (7,2%). Siccità, incendi boschivi e ondate di freddo, invece, hanno causato danni per 8,2 miliardi. Poco meno di 100 miliardi sono imputabili a terremoti, eruzioni, frane e altri fenomeni geofisici.

Secondo Gardini, inoltre, “ben una Pmi su quattro è minacciata, perché in comuni a rischio frane e alluvioni, presentando una probabilità di fallire del 4,8% più alta di quella delle altre imprese, una volta che si sia verificato l’evento avverso”. In questo senso, l’agricoltura è il settore più colpito, solo nel 2022 persi circa 900 milioni: “L’agricoltura - aggiunge Maurizio Gardini - è il settore economico che risente di più le conseguenze dei cambiamenti climatici. L’andamento dell’economia agricola nel 2022 ha registrato un calo della produzione dell’1,5%, poco meno di 900 milioni di euro”.

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