Confcommercio: "Registrato rimbalzo sulla produzione industriale, resta un rallentamento generalizzato"

- di: Redazione
 
A maggio si rivede un segno positivo per la produzione dell'industria italiana, che dopo quattro mesi di calo congiunturale torna a salire di 1,9 punti percentuali (mentre resta il calo del 3,7% su base annua, comunque inferiore al -7,2% del mese precedente). Cala anche dell'1,8% l'indice su base trimestrale.

Confcommercio: "Registrato rimbalzo sulla produzione industriale"

Nel confronto con marzo emergono variazioni positive in tutti i raggruppamenti principali di industrie: beni strumentali (+1,4%), beni intermedi (+1,2%), beni di consumo (+1,1%) e, in misura marginale, energia (+0,1%). Su base annua, crescono solo i beni strumentali ( 2,1%) a fronte della diminuzione di beni di consumo (-4,2%), beni intermedi (-7,4%) ed energia (-8,5%). Tra i settori di attività economica in crescita tendenziale troviamo la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+8,9%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,4%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+5,1%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-19%), nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15,8%) e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,3%).

Il commento dell'Ufficio Studi Confcommercio: "Il dato di maggio è indubbiamente un segnale confortante, ma va letto con molta prudenza. Un rimbalzo dopo quattro mesi di contrazione dell’attività industriale era infatti largamente atteso. Non si può trascurare, però, il fatto che dalla primavera del 2022 la tendenza è improntata a un generalizzato rallentamento, con una flessione dei volumi prodotti nei primi cinque mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in quasi tutti i segmenti d’attività. Alla luce di alcune debolezze presenti, tra le quali la stagnazione di alcune grandi economie europee e il rallentamento della domanda per consumi, è difficile immaginare un’accelerazione dell’economia italiana a brevissimo termine".
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