Coldiretti: "In arrivo dall'Ue altre follie contro le eccellenze Made in Italy"

- di: Barbara Bizzarri
 
Nel corso dell’incontro che si è svolto a Lonato del Garda alla presenza del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, sono emerse parecchie criticità dell’UE contro cui si dovrà opporre un freno deciso. Dall’arrivo delle prime richieste di autorizzazione alla messa in commercio di carne, pesce e latte sintetici, alla minaccia delle etichette allarmistiche sul vino; dal semaforo ingannevole del Nutriscore che boccia le eccellenze Made in Italy agli attacchi alla produzione di carne, salumi e vino, fino alla difesa delle denominazioni più tipiche con l’attesa sentenza sul Prosek, una palese imitazione del Prosecco che è il vino più venduto a livello mondiale: ecco le le battaglie che nel 2023 attendono cibo e vini italiani in UE secondo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.

Coldiretti: "In arrivo dall'Ue altre follie contro le eccellenze Made in Italy"

Nel 2023, infatti, potrebbero essere già presentate le prime richieste di via libera all’arrivo sulle tavole in Europa per la carne prodotta in laboratorio come novel food, dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti. Si tratta di una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta, contro la quale sono state già raccolte quasi 400mila firme nella mobilitazione di Coldiretti per promuovere la legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico che, come denuncia la stessa Coldiretti, è appunto un prodotto ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, infine, non è accessibile a tutti poiché gestito dalle grandi multinazionali.

Una contrarietà trasversale, come dimostrano le firme raccolte nell’ambito dell’iniziativa di Coldiretti, Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia. Insieme al premier Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare hanno firmato Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi.
Per quanto riguarda invece il Nutriscore, si tratta di un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che, paradossalmente, esclude dalla dieta alimenti sani e naturali da secoli presenti sulle tavole, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la composizione. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive, quali per esempio zucchero, grassi e sale, e sull’assunzione di energia, senza valutare le porzioni, e sottraendo dalla dieta l’85% in valore dei prodotti italiani.

Dopo aver bloccato il tentativo di escludere dai prossimi finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra, Coldiretti lancia contemporaneamente anche l’allarme per l’autorizzazione europea concessa all’Irlanda, che potrà utilizzare etichette per vino, birra e liquori con diciture quali “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”, nonostante i pareri contrari di Italia, Francia, Spagna e altri sei Paesi dell’Unione, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici.
Le battaglie, tuttavia, interessano anche l’innovazione orientata agli interessi dei cittadini e delle imprese, a partire dall’autorizzazione alla nuova genetica “green”, in grado di sostenere l’obiettivo della sovranità alimentare, difendere il patrimonio di biodiversità agraria presente in Italia dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista. Nell’agenda 2023 della presidente Ursula Von der Leyen nell’ambito del Green Deal, è compresa anche la legislazione per nuove tecnologie di miglioramento genetico, per riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita). Si tratta di innovazioni che non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta e, dunque, non hanno nulla a che vedere con gli Ogm, così come dimostrano gli accordi siglati dalla Coldiretti con Siga (Società Italiana di Genetica Agraria) e con Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura).
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