Clima: l'Australia non abbandonerà l'estrazione di carbone

- di: Redazione
 
Stop all'estrazione di carbone? L'Australia (che è il maggiore esportatore mondiale) non ci pensa nemmeno, nonostante il fatto che alla Cop26, in corso a Glasgow, una quarantina di Paesi si sono impegnati a smettere di usare il carbone nei decenni a venire. Oggi il governo di Canberra ha detto chiaramente che continuerà a vendere carbone per "decenni" dopo aver rifiutato un accordo per eliminare gradualmente questo combustibile fossile inquinante al fine di limitare il cambiamento climatico.

L'Australia rifiuta un accordo per eliminare gradualmente il carbone

In proposito il ministro delle Risorse australiano, Keith Pitt, è stato molto chiaro: "Abbiamo detto molto chiaramente che non chiuderemo le nostre miniere di carbone o le nostre centrali a carbone''.
Difendendo questa decisione, Pitt ha affermato che il suo Paese ha il carbone della migliore qualità al mondo, facendo capire che se l'Australia si defilasse, a vendere il loro prodotto sarebbero Indonesia o Russia, facendo mancare posti di lavoro e incidendo negativamente sull'economia australiana.

Uno dei maggiori produttori mondiali di carbone e gas naturale, l'Australia è stata teatro di eventi estremi - siccità, devastanti incendi boschivi e inondazioni - amplificati dal cambiamento climatico negli ultimi anni.
Il governo di Scott Morrison ha presentato il 26 ottobre un obiettivo di neutralità del carbonio per il 2050 , ma il piano è stato criticato - non soltanto dalle associazioni ambientaliste - per la sua mancanza di dettagli e per il fatto che esso si basa molto su innovazioni tecnologiche ancora sconosciute.

Il Minerals Council of Australia, che rappresenta i principali gruppi minerari come BHP e Rio Tinto, ha stimato che l'obiettivo del 2050 è raggiungibile, con un forte investimento in tecnologia. Secondo Pitt, quasi 300.000 posti di lavoro australiani dipendono dall'industria del carbone. Il Minerals Council of Australia, da parte sua, avanza cifre di 50.000 posti di lavoro diretti e 120.000 posti di lavoro indiretti.

I grandi gruppi peraltro si stanno muovendo rinunciando ai combustibili fossili più inquinanti. A questo proposito, BHP ha annunciato oggi di aver venduto la sua quota dell'80% in una miniera di carbone metallurgico nello Stato del Queensland, nell'est del Paese, a Stanmore Resources, per almeno 1,2 miliardi di dollari USA.
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