Calabria al voto, affluenza in calo: Occhiuto avanti, sfida aperta con Tridico e Toscano

La Calabria è tornata alle urne in un clima di incertezza e partecipazione limitata. Alla chiusura dei seggi domenica alle 23 l’affluenza si è fermata al 29,08%, in calo di quasi due punti rispetto alla tornata precedente: un dato che conferma la difficoltà di mobilitare un elettorato spesso distante dalle dinamiche regionali.
Oggi i seggi restano aperti fino alle 15: il verdetto definitivo arriverà in serata, ma la sfida è già chiara nei suoi protagonisti.

Calabria al voto, affluenza in calo: Occhiuto avanti, sfida aperta con Tridico e Toscano

A guidare la corsa è il presidente uscente Roberto Occhiuto, sostenuto dal centrodestra. Ha puntato la campagna elettorale sulla continuità amministrativa e sul rilancio di infrastrutture e sanità, temi storicamente critici per la regione.
A contendergli il primato c’è Pasquale Tridico, già presidente dell’INPS, candidato per il centrosinistra: il suo messaggio ha insistito sulla lotta alla povertà, sul welfare e sull’uso efficace dei fondi europei.
Sul fronte della Democrazia Sovrana Popolare corre Francesco Toscano, volto noto del sovranismo locale, deciso a intercettare il voto di protesta contro le forze tradizionali.

Affluenza e distacco con il resto d’Italia
Il calo dell’affluenza preoccupa gli analisti politici: riflette non solo la disillusione degli elettori calabresi ma anche un divario crescente con la partecipazione media nazionale. In una regione con tassi di disoccupazione elevati e un’economia ancora fragile, il distacco tra istituzioni e cittadini rischia di trasformarsi in sfiducia cronica verso il voto come strumento di cambiamento.

Una sfida dal valore nazionale
Il risultato calabrese sarà letto anche come un test per gli equilibri politici a Roma. Per il centrodestra, confermare Occhiuto significherebbe rafforzare la propria presenza nel Mezzogiorno e consolidare l’immagine di un governo capace di guidare anche le regioni più complesse.
Per il centrosinistra, strappare la Calabria significherebbe aprire un fronte di resistenza e dimostrare di poter tornare competitivo nel Sud, dopo anni di risultati deludenti.
Toscano, pur senza chance di vittoria, punta a superare la soglia simbolica del 10% per accreditare il suo movimento come interlocutore stabile nello scenario politico.

Le incognite del dopo voto
Oltre ai numeri, peserà la qualità della partecipazione. I partiti nazionali guardano al voto calabrese anche per valutare la tenuta delle alleanze e la capacità di mobilitare il territorio in vista delle prossime scadenze elettorali.
Qualunque sia il vincitore, il prossimo presidente dovrà affrontare sfide strutturali: la modernizzazione delle infrastrutture, la gestione dei fondi PNRR e la lotta contro la criminalità organizzata, che continua a condizionare lo sviluppo regionale.
La Calabria si conferma un laboratorio politico difficile, dove la disaffezione elettorale è forse il primo vero avversario da sconfiggere.