Borse: i mercati asiatici volano sulla scia di Wall Street

- di: Redazione
 
Le borse asiatiche, nella seduta odierna, hanno registrato consistenti aumenti sulla scia di Wall Street che ha segnato il suo migliore giorno, da tre settimane, dopo che le società quotate hanno riportato forti profitti nell'ultimo trimestre.
Il Nikkei 225 di Tokyo è balzato del 2,5% a 27.631,50 mentre l'Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato il 2% a 21.068,85. A Seoul, il Kospi ha aggiunto l'1% a 2.395,19. L'S &P/ASX 200 australiano è salito dell'1,7% a 6.765,00, mentre l'indice Shanghai Composite è salito dello 0,7% a 3.301,25. Aumenti anche dei mercati di India e Taiwan.

Le borse asiatiche crescono sulla scia di Wall Street

In questo panorama, la banca centrale cinese ha deciso di mantenere stabile il tasso di prestito primario, nonostante il rallentamento della crescita nell'ultimo trimestre, con il Paese che risente pesantemente delle prolungate chiusure decise dalle autorità per contrastare la pandemia. Ieri l'S &P 500 è salito del 2,8% a 3.936,69. Il Dow è balzato del 2,4% a 31.827,05. Il Nasdaq ha conquistato un + 3,1% a 11.713,15. Il Russell 2000 è salito del 3,5% a 1.799,32.

Per quanto riguarda le singole performance il fornitore di servizi per giacimenti di petrolio Halliburton ha guadagnato il 2,1% dopo che i suoi profitti e ricavi hanno superato le previsioni. Netflix è balzato dell'8% nel trading after-hour dopo che la società ha riportato risultati migliori del previsto e una perdita di abbonati inferiore a quella che gli analisti temevano.
Twitter è aumentato del 2,8% dopo che un tribunale del Delaware ha accettato di programmare rapidamente una causa che potrebbe costringere il miliardario Elon Musk a mantenere il suo accordo per l'acquisto della società.

Attesa in Europa per la riunione di domani dei vertici della Bce, che potrebbero decidere, in funzione anti-inflazione, di aumentare i tassi di interesse per la prima volta in 11 anni. Per la prossima settimana la Federal Reserve, che ha già alzato i tassi tre volte quest'anno e ogni volta aumentando gli importi, dovrebbe annunciare un altro ''gradino''. L'unico dubbio è sull'entità dell'aumento, se sarà nuovamente di 0,75 punti percentuali o addirittura di un punto intero.

Il petrolio greggio di riferimento statunitense ha perso 56 centesimi a 100,18 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale per i prezzi, ha perso 41 centesimi a 106,94 dollari al barile.
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