Borse: i mercati asiatici risentono delle tensioni del 'dopo Silicon Valley Bank'

- di: Redazione
 
I mercati azionari asiatici hanno risentito, oggi, del forte arretramento di Wall Street dopo il fallimento della Silicon Valey Bank (il più grande negli Stati Uniti, dopo la crisi del 2008), che ha scatenato preoccupazioni su un possibile effetto domino a livello globale. Anche se la linea scelta dall'Amministrazione Biden di garantire i clienti della banca (come di quelli della Signature Bank, anch'essa chiusa dal governo perché a rischio fallimento) ha comunque rassicurato gli investitori.
Il benchmark giapponese Nikkei 225 è sceso dell'1,6% a 27.685,86 nelle negoziazioni mattutine. Lo S&P/ASX 200 australiano ha perso lo 0,3% a 7.125,90, mentre il Kospi della Corea del Sud ha chiuso con un - 0,4% a 2.385,25.

Borse: i mercati asiatici risentono delle tensioni del 'dopo Silicon Valley Bank'

L'Hang Seng di Hong Kong è salito dell'1,4% a 19.594,07. Lo Shanghai Composite è salito dello 0,3% a 3.238,98, poiché le azioni cinesi hanno registrato un guadagno nei futures statunitensi. I futures Dow sono aumentati dell'1,1% a 32.516,00. I futures S &P 500 sono saliti dell'1,4% a 3.952,50.
I mercati cinesi hanno anche goduto dell'effetto stabilizzante delle ultime nomine, tra cui quella del governatore della Bank of China, che hanno segnalato una continuità della politica.
Ad abbassare i timori dei mercati asiatici è giunta, prima che iniziassero le negoziazioni, la comunicazione che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, la Federal Reserve e la FDIC proteggeranno tutti i clienti della Silicon Valley, consentendo loro di avere accesso, già da oggi, ai loro fondi.

Le azioni sono crollate venerdì a Wall Street, con l'S &P 500 che è sceso dell'1,4% chiudendo la peggiore settimana da settembre.
Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 345 punti, o dell'1,1%, mentre il Nasdaq Composite è sceso dell'1,8%. L'S &P 500 è sceso di 56,73 punti a 3.861,59. Il Dow ha perso 345,22 a 31.909,64 e il Nasdaq è sceso di 199,47 a 11.138,89.
Alcuni dei cali più bruschi di Wall Street la scorsa settimana sono arrivati dal settore finanziario. La First Republic Bank è crollata del 14,8%, mentre Charles Schwab ha perso un altro 11,7% dopo aver perso il 12,8% giovedì. Le banche più grandi, che sono state sottoposte a stress test dalle autorità di regolamentazione dopo la crisi finanziaria del 2008, hanno retto meglio. JPMorgan Chase è salito del 2,5%.
Nel commercio di energia, il greggio USA di riferimento ha perso 26 centesimi a 76,42 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 35 centesimi a 82,43 dollari al barile.

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