• Intesa Nov 24 8501

Mercati europei in rialzo tra inflazione USA e tensioni commerciali

- di: Giuseppe Castellini
 
Mercati europei in rialzo tra inflazione USA e tensioni commerciali

Le principali borse europee hanno chiuso la giornata con moderati guadagni, influenzate dai dati sull’inflazione statunitense e dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, riguardo ai tassi di interesse. Gli investitori continuano a monitorare attentamente le mosse del presidente Donald Trump in materia di dazi e le tensioni geopolitiche.

Andamento delle principali borse europee
Francoforte: L’indice DAX ha registrato un incremento dello 0,50%, chiudendo a 22.148 punti.
Londra: Il FTSE 100 è salito dello 0,34%, attestandosi a 8.807 punti.
Parigi: Il CAC 40 ha segnato un lieve aumento dello 0,17%, chiudendo a 8.042 punti.

Piazza Affari stabile
A Milano, il FTSE MIB ha chiuso pressoché invariato, registrando una leggera flessione dello 0,14% a 37.531 punti. Tra i titoli in evidenza, Nexi ha guadagnato il 3,80%, mentre Hera ha subito una contrazione dell’1,95%.

Valute e materie prime
Sul fronte valutario, l’euro è in lieve rialzo rispetto al dollaro, con un cambio di 1,04. Per quanto riguarda le materie prime, l’oro è rimasto stabile a 2.904,3 dollari l’oncia, mentre il petrolio WTI ha registrato una significativa diminuzione dell’1,75%, chiudendo a 72,03 dollari al barile.

Spread BTP-Bund in aumento
Lo spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi a 10 anni è aumentato di 12 punti base, raggiungendo i 124 punti. Il rendimento del BTP decennale si è attestato al 3,57%.

Inflazione USA e politica monetaria
Negli Stati Uniti, l’inflazione core ha registrato un incremento mensile dello 0,4% a gennaio, superando le previsioni degli economisti. Questo dato ha alimentato le speculazioni su un possibile rinvio del prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Jerome Powell, presidente della Fed, ha dichiarato: “Non c’è fretta di modificare la nostra politica monetaria”.

Tensioni commerciali e dichiarazioni di Trump

Il presidente Donald Trump ha esortato la Federal Reserve a ridurre i tassi di interesse per allinearli ai nuovi dazi che intende imporre sulle importazioni. In un post su Truth Social, Trump ha affermato: “I tassi di interesse dovrebbero essere abbassati, in linea con le prossime tariffe! Andiamo, America!” .
Le tensioni commerciali e le politiche tariffarie dell’amministrazione Trump continuano a influenzare i mercati globali, con gli investitori che valutano attentamente le possibili ripercussioni sull’economia mondiale.

Proposta della Commissione Europea sul ciclo di regolamento dei titoli
In ambito europeo, la Commissione Europea ha proposto di ridurre il ciclo di regolamento per le operazioni su valori mobiliari dell’UE da due giorni a un giorno. La commissaria per i Servizi finanziari, Maria Luís Albuquerque, ha affermato che “la nostra proposta ridurrà i costi, aumenterà l’efficienza e migliorerà la liquidità, come richiesto dal settore finanziario” .
La proposta mira a rafforzare l’efficienza e la competitività dei servizi dei mercati finanziari post-negoziazione nell’UE, essenziali per il buon funzionamento dell’Unione del risparmio e degli investimenti. La data proposta per l’entrata in vigore del nuovo ciclo di regolamento è l’11 ottobre 2027, offrendo agli operatori di mercato il tempo necessario per adeguarsi alle nuove procedure.

Reazioni dei mercati internazionali
Oltre ai mercati europei, anche le borse asiatiche hanno mostrato segnali positivi. A Hong Kong, l’indice Hang Seng è salito del 2,6%, trainato dai titoli tecnologici e del comparto immobiliare. Negli Stati Uniti, tuttavia, Wall Street ha registrato una performance negativa, con il Dow Jones in calo dello 0,61% e il Nasdaq in flessione dello 0,23%, influenzati dai dati sull’inflazione e dalle incertezze legate alle politiche commerciali .

Una fase di volatilità
I mercati finanziari globali stanno attraversando una fase di volatilità, influenzata da vari fattori tra cui l’andamento dell’inflazione negli Stati Uniti, le politiche monetarie della Federal Reserve e le tensioni commerciali internazionali. Gli investitori rimangono cauti, monitorando attentamente le dichiarazioni dei leader politici e le decisioni delle banche centrali, consapevoli dell’impatto che queste possono avere sulle dinamiche dei mercati e sull’economia globale.


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