Gli indici sfruttano gli stimoli americani ma il countdown del 9 luglio tiene i mercati sulle spine.
Panoramica delle piazze asiatiche
Le borse asiatiche aprono in modo brillante ma con tono cauto. Il Nikkei avanza leggermente (+0,08%), sostenuto da stimoli globali, mentre Shanghai registra un robusto +0,8%, spinta dalla ripresa del sentiment post vacanze cinesi. Anche l’A50 e il DJ Shanghai guadagnano tra +0,5 e +0,8%, riflettendo un flusso di capitale positivo. In contrapposizione, Seul arretra dell’1,5% e Hong Kong dello 0,33%, segnali di una crescente attesa per le decisioni Usa sui dazi.
Valute e materie prime: i nervi degli investitori
- Yen/Usd: il dollaro ha ripreso forza a 144,5 yen circa, ma rimane sotto i picchi recenti, penalizzato da un ritorno di avversione al rischio.
- Euro/Usd: stabile a circa 1,177.
- Rupee indiana: sostanzialmente ferma nonostante una leggera pressione al ribasso.
- Petrolio: il Brent oscilla intorno a 68,5 $/barile, WTI a 68,8 $, in calo marginale tra incertezze sul mercato dell’Opec+ e spostamenti di domanda da Asia a Europa.
- Gas naturale: futures europei risalgono sopra €34/MWh dopo un recente minimo a €33.
- Oro: futuro gold è stabile tra 3.336–3.352 $/oz, con l’ultima quotazione a circa 3.342 $ (+0,3%), mentre l’Asia mantiene la domanda da rifugio nei timori sui dazi.
Contesto macro e commenti dei protagonisti
Gli analisti avvertono: "i mercati asiatici restano condizionati dal countdown dei dazi Usa, fissato per il 9 luglio".
Da Singapore emerge preoccupazione: “gli investitori valutano ogni possibile escalation o pausa nei negoziati”, mentre Hong Kong vede un rallentamento dopo rialzi record grazie ai fondi da Pechino.
Futures europei all’apertura
- S&P 500 futures: in leggero rialzo in scia ai picchi Usa;
- Dax e Ftse Mib futures: stabili in apertura, in attesa dei PMI europei e delle reazioni al fiscal-bill Usa.
Riflessioni strategiche
I flussi verso l’Asia restano robusti: solo a maggio gli investitori esteri hanno acquistato 10,6 miliardi di dollari in azioni, con Taiwan e India in testa (rispettivamente 7,3 mld $ e 2,3 mld $).
Tuttavia, persistono timori sul cambio e una volatilità legata ai dazi. Nell’immediato, appare più probabile una più intensa cautela nelle prossime sedute.
Le borse asiatiche brillano e restano diversificate, con Tokyo e Shanghai in vantaggio, ma l’ombra del 9 luglio mette freni ai rally. Yen stabile, rupee calma, petrolio tonico, gas in ripresa e oro tranquillo – segno che il mercato gioca d’anticipo sulle tensioni Usa-Asia.