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Tech e auto trainano Tokyo, ma la Cina rallenta sotto il peso dei dazi

- di: Matteo Borrelli
 
Tech e auto trainano Tokyo, ma la Cina rallenta sotto il peso dei dazi
Le Borse asiatiche hanno registrato una seduta mista il 15 aprile 2025, con Tokyo e Mumbai in rialzo grazie al rimbalzo dei titoli tecnologici e automobilistici, mentre i mercati cinesi hanno subito pressioni a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.
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Tokyo e Mumbai in rialzo, Cina sotto pressione
Il Nikkei 225 di Tokyo ha chiuso in aumento dell’1,02%, sostenuto dalla ripresa dei titoli tecnologici e automobilistici. Il presidente Donald Trump ha annunciato esenzioni temporanee dai dazi su elettronica di consumo, inclusi smartphone e laptop, contribuendo al rialzo dei titoli tecnologici. Tuttavia, Trump ha avvertito che queste esenzioni saranno di breve durata e ha promesso futuri dazi su elettronica e semiconduttori. 
In India, il Sensex di Mumbai ha guadagnato il 2,06%, beneficiando dell’ottimismo degli investitori.
Al contrario, i mercati cinesi hanno mostrato debolezza. Lo Shenzhen Composite è sceso dello 0,67%, mentre lo Shanghai Composite ha perso lo 0,4%. La guerra commerciale in corso tra Cina e Stati Uniti continua a preoccupare gli investitori. UBS ha ridotto la previsione di crescita del PIL cinese per il 2025 al 3,4%, rispetto al 4% precedente, citando l’impatto negativo dei dazi imposti dagli Stati Uniti.
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Andamento delle principali Borse asiatiche
Tokyo (Nikkei 225): +1,02%
Shanghai Composite: -0,4%
Shenzhen Composite: -0,67%
Hang Seng (Hong Kong): +2,15%
Kospi (Seoul): +0,89%
Sensex (Mumbai): +2,06%
S&P/ASX 200 (Sydney): +0,71%. 
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Valute e materie prime
L’euro ha mostrato un lieve apprezzamento rispetto allo yen giapponese (+0,17%) e un significativo aumento rispetto al dollaro di Hong Kong (+4,67%). Nei confronti dello yuan cinese, l’euro ha registrato un forte rialzo del 5,70%.
Il prezzo dell’oro ha iniziato a recuperare, attestandosi a 3.227,06 dollari l’oncia, sostenuto da segnali positivi dell’indice RSI e dalla domanda di beni rifugio in un contesto di incertezza economica. Le previsioni di Goldman Sachs e UBS indicano un possibile aumento del prezzo dell’oro rispettivamente a 3.700 e 3.500 dollari entro la fine dell’anno. 
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Le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti continuano a influenzare negativamente i mercati asiatici, con la Cina che affronta una crescita economica rallentata e gli Stati Uniti che minacciano ulteriori dazi. Gli investitori rimangono cauti in attesa di sviluppi nelle negoziazioni commerciali e di ulteriori indicazioni sulle politiche tariffarie future.

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