Borse, chiusura positiva per Tokyo e Mumbai, su gas e petrolio

- di: Matteo Borrelli
 
Le principali borse asiatiche hanno chiuso la giornata di contrattazioni in territorio misto, con Tokyo che registra un buon rialzo, mentre altre piazze come Hong Kong e Shanghai rimangono più caute. L’indice Nikkei 225 di Tokyo ha guadagnato l’1,3%, chiudendo a 33.450,45 punti, grazie soprattutto al recupero del settore tecnologico e a dati economici giapponesi superiori alle attese.

Le performance delle borse asiatiche
A Hong Kong, l’indice Hang Seng ha terminato in calo dello 0,4%, penalizzato dai ribassi nel settore immobiliare, ancora sotto pressione per la crisi di liquidità delle principali società del settore, tra cui Country Garden. A Shanghai, il Composite ha chiuso piatto (+0,1%), in attesa di nuovi sviluppi sulle politiche monetarie della Banca centrale cinese.
Mumbai, invece, ha registrato un guadagno dello 0,8%, con il Sensex che ha chiuso a 66.890,25 punti. A trainare la borsa indiana sono state le performance dei titoli bancari, sostenuti dalle aspettative di robusti risultati trimestrali.

Valute in movimento

Sul fronte valutario, lo yen giapponese si è indebolito ulteriormente contro il dollaro, scendendo a 135,20, in linea con le aspettative di un proseguimento della politica monetaria ultra-accomodante della Banca del Giappone. La rupia indiana si è mantenuta stabile a 82,45 contro il dollaro, mentre lo yuan cinese ha leggermente recuperato terreno, attestandosi a 7,28, dopo un intervento della PBOC per stabilizzare la valuta.

Gas e petrolio: aumenti dopo le nuove sanzioni
Il mercato delle materie prime vede un deciso aumento del prezzo del gas naturale europeo, che ad Amsterdam ha aperto con un rialzo del 4%, raggiungendo 46,75 euro al megawattora. La reazione segue le nuove sanzioni annunciate dagli Stati Uniti contro la Russia, mirate al settore energetico. Anche il petrolio ha registrato un lieve aumento: il Brent è salito dello 0,9% a 79,45 dollari al barile, mentre il WTI ha guadagnato lo 0,8% a 74,10 dollari al barile.

Spread e rendimenti in Asia

Lo spread tra i titoli di stato cinesi a 10 anni e i Treasury statunitensi si è ridotto a 130 punti base, riflettendo un aumento della fiducia nel mercato obbligazionario cinese. In Giappone, i rendimenti dei bond a 10 anni sono rimasti stabili allo 0,58%, nonostante le recenti fluttuazioni legate alle dichiarazioni della Bank of Japan.

Analisti: segnali positivi per l’Asia

I mercati asiatici stanno mostrando resilienza, sostenuti da una ripresa economica graduale e dall’ottimismo per il 2025”, ha dichiarato Jeffrey Halley, analista senior presso OANDA, in un’intervista rilasciata oggi a Bloomberg. “Tuttavia, l’incertezza sulle politiche monetarie globali potrebbe pesare sui flussi di capitale nelle prossime settimane”.

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