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Borse: deboli i mercati asiatici, dopo le non buone notizie sull'economia giapponese

 
Borse: deboli i mercati asiatici, dopo le non buone notizie sull'economia giapponese
I mercati asiatici hanno mostrato segni di debolezza oggi, dopo le notizie giunte dal Giappone, la cui economia è cresciuta meno di quanto stimato in precedenza nell'ultimo trimestre.
In particolare, secondo i dati resi noti oggi, il Giappone, la terza economia mondiale, è cresciuto ad un ritmo annuo del 4,8% nel trimestre aprile-giugno, al di sotto della stima precedente di una crescita del 6%.
Gran parte di tale crescita è stata trainata dalle esportazioni, che sono aumentate di quasi il 13%, mentre i consumi privati sono diminuiti del 2,2% a causa della debole spesa per investimenti. Un altro rapporto ha mostrato che i salari sono diminuiti a luglio per il 16° mese consecutivo, scendendo del 2,5% rispetto all’anno precedente.

Borse: deboli i mercati asiatici, dopo le non buone notizie sull'economia giapponese

L'indice Nikkei 225 di Tokyo è sceso dell'1,2% a 32.606,84, mentre il Kospi di Seul ha perso meno di 1 punto, a 2.547,68.Mentre la borsa di Hong Kong è rimasta chiusa (per una tempesta tropicale che si è abbattuta sulla città). L'indice Shanghai Composite è sceso dello 0,2% a 3.1016,87, mentre l'indice australiano S & P/ASX 200 ha lasciato lo 0,2% a 7.156,70. Ieri Wall Street ha risentito dell'incertezza che circonda i titoli delle Big Tech a causa dei tassi di interesse elevati.

L'indice S & P 500 è sceso dello 0,3% a 4.451,14, per la terza perdita consecutiva. Il Nasdaq Composite è stato particolarmente colpito dal calo dei titoli tecnologici, crollati dello 0,9% a 13.748,83.
Il Dow Jones Industrial Average ha resistito meglio del resto del mercato perché pone meno enfasi sulla tecnologia. È aumentato dello 0,2% a 34.500,73.
Il petrolio greggio di riferimento statunitense è sceso di 41 centesimi a 86,46 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange, mentre il Brent, la base del prezzo per il commercio internazionale, è sceso di 30 centesimi a 89,62 dollari al barile.
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