Borse: contrastati i mercati asiatici nell'ultima seduta dell'anno
- di: Redazione
Mercati contrastati, nella regione Asia-Pacifico (con Seul e Bangkok chiusi), per l'ultima seduta di contrattazioni del 2023, anno segnato da forti guadagni per alcune piazze e sensibili cali per altre.
Il Nikkei 225 di Tokyo ha ceduto lo 0,2% a 33.464,17. Ma il bilancio del 2023 è stato lusinghiero, avendo messo a segno un + 27% nel suo migliore anno in un decennio.
Borse: contrastati i mercati asiatici nell'ultima seduta dell'anno
L'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,2% a 16.966,77, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,6% a 2.971,35. Entrambi gli indici hanno avuto un 2023 negativo: quello di Shanghai ha perso circa il 4%, l'Hang Seng addirittura quasi il il 15%. L'indice S & P/ASX 200 australiano è sceso dello 0,3% a 7.590,80, dopo aver guadagnato circa il 6% su base annua.
Anche se oggi ha perso lo 0,2%, a 72,279, il Sensex indiano quest'anno ha guadagnato più del 18%, raggiungendo nuovi massimi. Il Taiex di Taiwan è salito dello 0,1%. Ha chiuso l’anno in rialzo di oltre il 26%, alimentato dai forti guadagni dei produttori di semiconduttori.
Ieri per Wall Street è stata una giornata tranquilla. L'indice S & P 500 è salito dello 0,1% a 4.783,35, sulla buona strada per la sua nona settimana consecutiva di guadagni ed è cresciuto di oltre il 24% per l'anno. Il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,1%, a 37.710,10.
Il Nasdaq composito è sceso meno dello 0,1%, a 15.095,14 e si appresa a chiudere il 2023 con un guadagno di oltre il 44%.
L’ultimo rapporto settimanale sui sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti ha mostrato che le richieste sono aumentate la scorsa settimana, ma non abbastanza da sollevare preoccupazioni sul mercato del lavoro o sull’economia in generale. Intanto, il tasso medio dei mutui ipotecari statunitensi a lungo termine è sceso per la nona settimana consecutiva ed è oggi al livello più basso da maggio. Sul fronte energetico, oggi il greggio di riferimento statunitense è salito di 25 centesimi a 72,02 dollari al barile nelle negoziazioni elettroniche sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent è cresciuto di 39 centesimi a 77,54 dollari al barile.