Borse: la frenata di Wall Street condiziona i mercati asiatici

- di: Redazione
 
Ad eccezione di quelli cinesi, i mercati asiatici hanno risentito oggi del rallentamento di Wall Street che, dopo avere messo in fila una serie di record, ieri ha tirato il fiato, nell'attesa dei risultati di alcune importanti società, americane (quali AT&T, Coca-Cola, IBM, General Motors e Tesla) e stranieri.
Il principale indice giapponese, il Nikkei 225, è sceso dell'1,1% a 38.496,44. Andamento quasi eguale per l'australiano S & P/ASX 200 che ha perso l'1,6% a 8.213,00. Un po' meglio è andata al Kospi sudcoreano, che ha comunque lasciato per strada quasi l'1,0% a 2.579,56.

Borse: la frenata di Wall Street condiziona i mercati asiatici

L'Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,5% a 20.576,07, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,5% a 3.285,49, in seguito al taglio dei tassi di interesse entrato in vigore lunedì. A Wall Street, l'S & P 500 è scivolato dello 0,2% a 5.853,98, uscendo da una sesta settimana consecutiva di vincite, la sua serie più lunga dell'anno.

Il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,8% rispetto al suo record, anch'esso stabilito venerdì, a 42.931,60. Il Nasdaq Composite è salito dello 0,3% a 18.540,00. Nell'ambito dei titoli dell'indice S&P 500, quelli immobiliare sono stati i più penalizzati.

Per domani sono attesi gli ultimi risultati di Boeing, che ha guadagnato il 3,1%, dopo aver raggiunto un accordo con il sindacato che potrebbe fermare le proteste che ne hanno fatto calare drasticamente la produzione.
Sul mercato obbligazionario, il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è salito al 4,19% dal 4,08% di venerdì sera.
Nel trading energetico, il benchmark del greggio statunitense ha perso 21 centesimi a 70,35 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 18 centesimi a 74,11 dollari al barile.
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