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Milano più brillante d’Europa: Leonardo guida il rimbalzo

- di: Matteo Borrelli
 
Milano più brillante d’Europa: Leonardo guida il rimbalzo

Mentre il sentiment europeo vacilla, Milano si distingue: spread in rialzo, oro stabile e petrolio in spinta. Wall Street frena in chiusura.

Un’Europa incerta con Milano protagonista

La giornata borsistica di oggi 21 agosto 2025 ha mostrato con chiarezza il nervosismo che serpeggia nei mercati europei, ancora attraversati da dubbi legati al ciclo economico, alle tensioni geopolitiche e al clima internazionale dominato dalle scelte protezioniste di Washington. In questo quadro fragile, Piazza Affari ha saputo distinguersi, chiudendo in terreno positivo e staccandosi dal grigiore che ha contraddistinto la maggior parte delle piazze continentali.

Gli indici ufficiali fotografano un’Europa divisa. Milano ha guadagnato lo 0,35% con il Ftse Mib e con lo stesso passo l’All Share. A Francoforte il Dax si è fermato a un +0,06%, segnale di un listino senza slancio, mentre Parigi ha accusato un calo dello –0,44% sul Cac 40. Londra, sostenuta da utility e petroliferi, è avanzata di un +0,23%. Più in generale, l’Euro Stoxx 50 ha segnato –0,17%, confermando il clima di cautela.

A completare il quadro: Aex di Amsterdam –0,14%, Ibex 35 di Madrid –0,04%, SMI svizzero –0,34%, PSI di Lisbona +0,43%, Bel 20 di Bruxelles +0,34%, Atx di Vienna +0,24% e Omxs30 di Stoccolma –0,33%. Una mappa di chiusure contrastate che mette in luce la tenuta di Milano.

Milano brilla con Leonardo in testa

A trainare il listino milanese è stata Leonardo, che ha chiuso con un rialzo del +4,84%. La spinta è arrivata dal nuovo report che ha rivisto al rialzo il target price del colosso della difesa e dell’aerospazio, portandolo a 55,5 euro dai precedenti 47,5. Una valutazione che ha acceso l’entusiasmo degli investitori, confermando come il settore legato alla sicurezza e alla difesa continui ad attrarre capitali in un mondo sempre più polarizzato e attraversato da conflitti.

Bene anche Saipem, salita del +2,50%, beneficiando dei rialzi del petrolio e della prospettiva di nuovi contratti. In crescita Italgas (+1,45%) e Banca Popolare di Sondrio (+1,40%).

Sul fronte opposto, giornata difficile per Stellantis (–1,58%), penalizzata dalle preoccupazioni per il settore automobilistico, esposto sia ai dazi statunitensi sia al rallentamento della domanda in Cina. Male anche Campari (–1,55%), Mediobanca (–1,41%) e Buzzi Unicem (–1,23%).

Mid cap e small cap: i movimenti più interessanti

Se le blue chip hanno regalato spunti selettivi, il mercato delle medie capitalizzazioni ha visto un protagonista assoluto: D’Amico International Shipping, con un rally del +4,71%, sostenuto dal buon momento del comparto trasporti marittimi. Bene anche Avio (+2,49%), che continua a beneficiare del fermento sul fronte spaziale europeo, e Fincantieri (+2,29%), in un periodo di ordini record. Da segnalare anche Lottomatica (+2,15%).

Sul fronte opposto, il titolo peggiore è stato Banca Generali (–2,86%), seguita da Webuild (–1,47%), Reply (–1,22%) e Pharmanutra (–0,83%).

Un mix che racconta un mercato in cerca di direzione, dove i rialzi appaiono legati a storie aziendali forti mentre le vendite colpiscono titoli che scontano prospettive meno convincenti.

Spread e rendimenti in salita

Sul fronte obbligazionario, la giornata non ha portato buone notizie per il debito italiano. Lo spread Btp-Bund è salito a 90 punti base, sei in più rispetto alla vigilia. Il rendimento del decennale italiano si è portato al 3,58%, segnalando un clima di maggiore prudenza da parte degli investitori.

Il rialzo dello spread arriva in un contesto di crescenti tensioni politiche e di politiche fiscali ancora sotto osservazione da parte di Bruxelles. Un segnale che, se confermato, potrebbe riportare in agenda la sostenibilità del debito.

Oro tranquillo, petrolio in risalita

Sul fronte delle materie prime, il mercato ha mostrato dinamiche differenti. L’oro è rimasto stabile intorno ai 3.343,4 dollari l’oncia, confermando il suo ruolo di bene rifugio in un momento di attesa.

Il petrolio WTI ha registrato un rialzo dello +0,88% a 63,26 dollari al barile, sostenuto dalle aspettative di una domanda ancora solida e dai tagli all’offerta di alcuni Paesi produttori. Il comparto energetico europeo ha beneficiato di questo movimento.

Il gas naturale ha oscillato senza grandi variazioni, dopo le tensioni delle scorse settimane legate alle forniture russe e al crescente utilizzo di stoccaggi in vista dell’autunno.

Valute: l’euro perde terreno

Sul mercato dei cambi, l’euro/dollaro ha perso lo –0,43%, scivolando in area 1,08. La moneta unica resta penalizzata dal rallentamento dell’economia europea e dalle prospettive di una Banca centrale europea più prudente sui tassi, a fronte di una Federal Reserve che appare ancora determinata a mantenere un atteggiamento restrittivo.

Un segnale che conferma le difficoltà dell’eurozona nel mostrare una traiettoria di crescita robusta, alimentando così la volatilità sui cambi.

Fiducia dei consumatori in calo: un campanello d’allarme

Un altro elemento che ha pesato sull’umore dei mercati è stato il dato macroeconomico diffuso a livello europeo. La stima flash della fiducia dei consumatori ad agosto ha mostrato un peggioramento: –15,5 punti rispetto ai –14,7 di luglio.

“Il dato riflette le preoccupazioni crescenti delle famiglie europee per l’inflazione persistente e per l’incertezza geopolitica”, ha spiegato la Direzione generale Affari economici e finanziari.

Wall Street frena nel pomeriggio europeo

Quando in Italia erano le 17:40, a New York gli indici viaggiavano in territorio negativo. L’S&P 500 perdeva lo –0,37% e il Dow Jones lo –0,34%. Debole anche il Nasdaq, in calo di circa lo –0,5%, appesantito dalle prese di profitto sui tecnologici.

Gli investitori americani restano preoccupati per il quadro macroeconomico: inflazione ancora troppo alta, politica monetaria della Fed e rischi geopolitici continuano a pesare sul sentiment. A questo si aggiungono i timori per gli effetti dei nuovi dazi varati dall’amministrazione USA, che stanno generando tensioni con l’Europa e con la Cina.

La situazione

Il 21 agosto ha consegnato ai mercati europei una fotografia fatta di incertezze e movimenti divergenti. Milano ha brillato, sostenuta da Leonardo, ma lo scenario resta fragile: lo spread in salita, la fiducia dei consumatori in calo e una Wall Street sottotono non lasciano spazio a facili ottimismi.

L’impressione è che i mercati stiano attraversando una fase di pausa, in attesa di dati più solidi sull’economia globale. Nel frattempo, i movimenti selettivi — come il rally di Leonardo o D’Amico — dimostrano che gli investitori scommettono ancora su storie industriali credibili, mentre puniscono i settori più esposti a incertezze regolatorie e geopolitiche.

La seduta, insomma, ha mostrato come la partita non si giochi soltanto sugli indici generali ma, sempre più, sulla capacità delle singole aziende di navigare un contesto instabile.

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