Borsa: Europa debole a meta' seduta con vendite su tech e industria, Milano -0,4%

- di: RCor
 
Il rischio escalation della guerra in Medio Oriente, i timori sui tassi e le trimestrali deludenti di alcuni big industriali penalizzano le Borse europee a meta' seduta. Dopo aver trascorso gran parte della mattinata attorno alla parita' gli indici continentali sono ora tutti in rosso. Si appresta ad aprire in calo anche Wall Street, dove l'attenzione degli investitori sara' concentrata sul prosieguo della stagione delle trimestrali e sulla pubblicazione, nella serata italiana, del Beige Book della Federal Reserve. Tornando in Europa, il Ftse Mib di Piazza Affari cede lo 0,36%, Francoforte perde lo 0,66%, Parigi lo 0,61%, Londra lo 0,61% e Amsterdam lo 0,57%. I risultati deludenti di Asml (-2,2% ad Amsterdam) e Abb (-6,55% a Zurigo) penalizzano i titoli tech (-1,47% il sottoindice Stoxx del comparto) e in generale gli industriali (-1,6%). Tra i principali titoli milanesi, Nexi balza del 13% in scia alla speculazione legata a una possibile offerta in arrivo da parte di Cvc. Le quotazioni hanno tuttavia ridotto in parte i rialzi dopo che il fondo ha smentito di avere una proposta in preparazione. In rialzo i titoli oil, mentre il greggio guadagna terreno alla luce della guerra in Medio Oriente: Saipem sale del 4,09% ed Eni dello 0,9%. Debole invece Mediobanca (-3,13%) che alla vigilia della record date per l'assemblea non puo' piu' contare sul sostegno degli acquisti di chi vuole prendere posizione in vista dell'appuntamento del 28 ottobre e sconta il taglio della raccomandazione da parte degli analisti di Deutsche Bank. Sul mercato valutario, l'euro e' indicato a 1,0554 dollari da 1,0582 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 157,99 yen (158,44), mentre il biglietto verde e' a 149,69 yen (da 149,73). In deciso rialzo, come detto, il prezzo del petrolio: il future novembre sul Wti guadagna il 3,15% a 89,39 dollari al barile, mentre la consegna dicembre sul Brent sale del 2,87% a 92,48 dollari. In rialzo del 3,3% a 50,5 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam. L'aumento dell'avversione al rischio continua infine a sostenere l'oro, salito di oltre 100 dollari dallo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas. La consegna spot sale dell'1% a 1.941,5 dollari l'oncia, massimo dal 20 settembre, mentre i future sul mercato Usa guadagnano l'1% a 1.955,6 dollari.
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