• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Borse: i timori sulle prossime mosse della Fed deprimono i mercati asiatici

- di: Redazione
 
Borse: i timori sulle prossime mosse della Fed deprimono i mercati asiatici
I mercati asiatici, ad eccezione di quello di Tokyo, hanno risentito dei timori che la statunitense Federal Reserve possa proseguire nella sua politica di alzare i tassi di interesse, come strumento di lotta all'inflazione, e che anzi possa decidere di farlo più rapidamente rispetto al recente passato.

Borse: i timori sulle prossime mosse della Fed deprimono i mercati asiatici

Mentre il benchmark giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,5% per finire a 28.444,19, il Kospi di Seul è sceso dell'1,3 %, a 2.430,93. In calo anche l'S &P/ASX 200 australiano, che ha perso lo 0,8% a 7.307,80. Sono arretrati anche i mercati cinesi, un calo messo in relazione all'annuncio di Pechino di una imminente riforma normativa. L'Hang Seng di Hong Kong è sceso del 2,6% a 20.005,12, mentre lo Shanghai Composite ha perso lo 0,6% a 3.266,65.
I cali generalizzati dei mercati asiatici sono arrivati seguendo il calo di ieri a Wall Street, dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, nel corso di una audizione al Congresso, ha detto che la banca centrale manterrà i tassi di interesse più alti se necessario per combattere l'inflazione. Una decisione in tal senso dovrebbe essere adottata a fine marzo.
L'inflazione, che era stata in costante calo dalla scorsa estate, ha ripreso a incutere forti preoccupazioni il mese scorso, ''aiutata'' da altri dati sull'economia statunitense. Da qui il timore che la Fed sia costretta ad aumentare i tassi più di quanto si pensasse in precedenza. Tassi più elevati possono trascinare verso il basso l'inflazione perché rallentano l'economia, ma danneggiano i prezzi delle azioni e di altri investimenti, aumentando anche il rischio di una recessione.

Il rapporto mensile sull'occupazione del governo degli Stati Uniti, in uscita venerdì, fornirà un aggiornamento sui salari. Il timore della Fed è che guadagni troppo forti possano far salire i prezzi.
Nel commercio di energia, il greggio USA di riferimento ha perso 10 centesimi a 77,48 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è salito di 6 centesimi a 83,35 dollari al barile.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 103 record
17/12/2025
Caltagirone fa un passo indietro su Mps e Generali
Il gruppo Caltagirone rinuncia ai poteri delegati per il voto in assemblea su Mps e Genera...
17/12/2025
Controlli fiscali, dal 1° gennaio 2026 scatta l’algoritmo del Fisco
Dal 1° gennaio 2026 l’Agenzia delle Entrate avvia controlli fiscali selettivi basati su al...
17/12/2025
Export Asia in ripresa: Giappone e Singapore sorprendono i mercati
Le esportazioni di Giappone e Singapore accelerano a novembre 2025. Europa, Usa, chip e fa...
17/12/2025
BoJ verso lo 0,75%: il Giappone alza i tassi di interesse
La Bank of Japan valuta tassi allo 0,75%, massimo da 30 anni. Inflazione al 3%, yen sotto ...
16/12/2025
Borse Europa vivaci ma in rosso: pace, Fed e petrolio giù
Chiusura negativa per le Borse europee il 16 dicembre 2025: Milano cede, difesa sotto pres...
16/12/2025
Manovra, maxi-emendamento riscrive le regole: Tfr, pensioni e imprese
La manovra cambia volto con il maxi-emendamento: Tfr ai fondi con silenzio-assenso, strett...
Trovati 103 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720