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Borse: nervosismo sui mercati asiatici, bene quelli cinesi

- di: Redazione
 
Borse: nervosismo sui mercati asiatici, bene quelli cinesi
In una giornata segnata da un diffuso nervosismo, i mercati asiatici hanno visto oggi le borse cinesi toccare i massimi degli ultimi tre mesi, dopo che la leadership politica del Paese ha fissato a ''circa il 5%'' il suo obiettivo di crescita economica per il 2024.

Borse: nervosismo sui mercati asiatici, bene quelli cinesi

L’indice Hang Seng di Hong Kong ha guidato le perdite in Asia, scendendo del 2,65%, mentre l’indice CSI 300 della Cina continentale ha chiuso in rialzo dello 0,7% a 3.565,51, il massimo da fine novembre.
I dati rivisti sul PIL della Corea del Sud hanno mostrato che la sua economia è cresciuta dello 0,6% per il quarto trimestre del 2023, mentre l’inflazione della capitale giapponese, Tokyo, è rimbalzata dal minimo di 22 mesi a febbraio.

Il Kospi della Corea del Sud è scivolato dello 0,93% a 2.649,40, e il Kosdaq a bassa capitalizzazione ha perso lo 0,76% a 866,37. Da parte sua, il Nikkei 225 del Giappone è sceso leggermente, pur rimanendo comunque sopra quota 40.000 e chiudendo a 40.097,63. Anche l’ampio indice Topix ha guadagnato lo 0,5% a 2.719,93, toccando un nuovo massimo storico. L’ indice ponderato per Taiwan ha guadagnato lo 0,42% per raggiungere il massimo storico di 19.386,92, con il produttore di chip TSMC che ha guadagnato lo 0,69% e ha raggiunto il massimo storico di 730 nuovi dollari di Taiwan (23,11 dollari americani) per azione. In Australia, il S&P/ASX 200 ha chiuso in ribasso dello 0,15% a 7.724,20.

Sul versante statunitense, i tre principali indici hanno chiuso, ieri, in regresso, con l'S&P 500 e Nasdaq Composite al di sotto dei massimi storici, nonostante i titoli tecnologici legati al boom dell’intelligenza artificiale abbiano registrato un rally. L’S&P 500 ha ceduto lo 0,12%, mentre il Nasdaq Composite è scivolato dello 0,41%. Il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,25%.

L'attenzione degli investitori ora è puntata sull'audizione che, domani, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, farà, davanti a una commissione della Camera dei Rappresentanti, sulla politica monetaria. Dalle sue parole potrebbe avere conferma l'ipotesi che la prossima mossa della Fed sarà probabilmente un taglio dei tassi di interesse, anche se, come Powell ha affermato, sono necessarie ulteriori prove del fatto che l'inflazione stia scendendo decisamente verso il suo obiettivo del 2%.
Tra i singoli titoli, quello di Macy's, protagonista della grande distribuzione, ha registrato un aumento del 13,5% dopo che due società di investimento hanno alzato la loro offerta per acquistare le azioni che non possiedono già.

Apple ha perso il 2,5% dopo che l'Unione Europea l'ha colpita con una multa di quasi 2 miliardi di dollari per aver favorito ingiustamente il proprio servizio di streaming musicale rispetto a Spotify e altri rivali.
Negli altri scambi di martedì, il petrolio greggio di riferimento statunitense ha perso 43 centesimi a 78,31 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 35 centesimi a 82,45 dollari al barile.
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