Blue Monday e potere del marketing: quando la tristezza diventa business

- di: Barbara Bizzarri
 
Ogni occasione è buona per vendere e, dato che, come universalmente noto, la gente felice non consuma, tanto vale appellarsi al potere salvifico e spendereccio del Blue Monday - «I'm blue» in inglese significa «sono triste» - che una bufala e un’agenzia di viaggi hanno incoronato giorno più triste dell’anno: ottima scusa per inondare i presunti tristanzuoli di sconti e promozioni.

Blue Monday e potere del marketing: quando la tristezza diventa business

Tutto inizia nel 2005 a Cardiff, quando Cliff Arnall, professore di psicologia dell’Università locale, formula addirittura un'equazione matematica per calcolare il giorno con il più alto fattore di depressione, a beneficio degli introiti di un’agenzia di viaggi, la Sky Travel. In dettaglio, la formula C(P+B) N+D, nella quale C sta per "temperatura media", P sta per "i giorni dall'ultima paga", B sta per "i giorni fino al prossimo festivo", N "il numero di notti passate a casa nel mese" e D sta per "il numero di ore diurne medie" indicherebbe, senza ombra di dubbio, il giorno più triste come il terzo lunedì di gennaio, data utile per prenotare quindi un bel viaggetto, magari in lidi tropicali con abbondanza di luce, caldo e sabbia.

Mentre la notizia viene ormai lanciata ogni anno dai media di tutto il mondo, l'Università, ovviamente, ha preso le distanze da Arnall per le sue posizioni antiscientifiche e infondate, specificando anche che lo psicologo avrebbe svolto nell'ateneo solo un breve incarico part-time in qualità di tutor fino al 2006. Lungi da essere una verità, almeno parzialmente, scientifica, il Blue Monday si rivela quindi una ennesima occasione di business e marketing, dato che tutti i giorni ormai c’è qualcosa da festeggiare, da ricordare, da immortalare: dalla coltivazione del fiore purumpu nelle oasi del deserto al passerotto albino, tutto deve essere motivo di celebrazione, preferibilmente acquistando qualcosa.

Di conseguenza, il lunedì blu negli anni è diventato una tradizione commerciale consolidata, e sono sempre di più le aziende che studiano iniziative e pacchetti per rallegrarlo: non si sa bene a beneficio di chi. Anche gli psicologi, dal canto loro, forniscono una serie di consigli: prenotare un viaggio, dedicarsi a ciò che si ama, fare attività fisica. I metodi collaudati per combattere la tristezza sono parecchi e, naturalmente, sono tanti gli utenti che scelgono di farsi un bel regalo per tirarsi su. Gli sconti sono tanti, milioni di milioni, in qualsiasi ambito anche se, a farla da padrona, ovviamente c’è sempre l’elettronica e quasi nessuno sfugge alla tentazione di combattere la malinconia a colpi di smartphone nuovi di zecca. Le aziende, ovviamente, ringraziano e sorridono.
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