La spinta Usa accende il rally cripto, Trump al centro dello scenario.
Il rally fulmineo di bitcoin e l’effetto “crypto week” Usa
Il 14 luglio 2025, il bitcoin ha superato per la prima volta i 120 000 dollari, toccando il picco di 121 207,55 $ prima di stabilizzarsi a 121 015 $, con un rialzo dell’1,6 %.
La spinta proviene da tre fattori principali:
- Forte domanda istituzionale
- Ottimismo sull’imminente normativa federale in discussione al Congresso (Genius Act e Clarity Act)
- Supporto esplicito da parte di Trump, che ha promosso una *“riserva strategica” di bitcoin* via ordine esecutivo firmato il 6 marzo 2025
Anche il mercato globale ha risposto: Ethereum ha toccato quota 3 050,90 $, mentre altcoin come XRP e Solana registrano rialzi intorno al +3 %.
Deregulation Usa: porta aperta al rischio speculazioni incontrollate
L’ottimismo degli investitori è legato alla spinta legislativa Usa, con il Congresso pronto a votare misure che potrebbero definire regole per stablecoin e asset digitali.
Ma attenzione: ogni passo verso la deregolamentazione potrebbe trasformare il boom in una bolla innescata da speculazioni incontrollate.
Già nel marzo 2025, il governo Usa ha avviato la costituzione di una *“Strategic Bitcoin Reserve”*, alimentata da sequestri penali, a dimostrazione del legame crescente tra politica e cripto.
Trump ha un interesse diretto: le sue cripto private
Donald Trump non è un sostenitore esterno del settore: è attore diretto nel panorama cripto, con interessi economici massicci.
$TRUMP: il megamemecoin presidenziale
- Creato il 17 gennaio 2025 sulla blockchain Solana da CIC Digital LLC e altre sue società
- 1 miliardo di token creati, di cui 200 milioni distribuiti via ICO e 800 milioni controllati da entità legate a Trump
- Il valore di mercato iniziale ha superato 27 miliardi di dollari già nel primo giorno
- Secondo analisi indipendenti, il progetto ha generato almeno 350 milioni $ di ricavi tra vendite e commissioni
- Nonostante un crollo da ~75 $ a meno di 8 $, le società legate a Trump hanno incassato centinaia di milioni
World Liberty Financial e il stablecoin USD1
- Il progetto World Liberty Financial è stato lanciato nel settembre 2024 con il token $WLFI
- È controllato per il 60 % dalle strutture Trump, con il 75 % dei profitti destinati al suo entourage
- Il nuovo stablecoin USD1, annunciato nel marzo 2025, è supportato da titoli di Stato Usa e punta all’adozione da parte di istituzioni sovrane
I rischi: speculazioni, conflitti d'interesse e pump and dump
L’intreccio tra il ruolo istituzionale di Trump e i suoi asset personali nel settore cripto pone gravi problemi etici:
- Conflitto d’interesse: è accusato di usare la presidenza per favorire le sue criptovalute
- Pump & dump e vendite coordinate: migliaia di wallet avrebbero operato per garantire profitti alle sue società, con gravi perdite per i piccoli investitori
- Accesso privilegiato: cene private e dinner party per i maggiori possessori di $TRUMP, tra cui *“Justin Sun, investitore da 40 milioni di dollari”*
Senatori come Richard Blumenthal e Chris Murphy hanno avviato inchieste e proposto leggi – come la MEME Act – per vietare ai funzionari pubblici di trarre profitto da asset digitali.
Euforia cripto o bolla in agguato?
Il momento è elettrico: bitcoin a 121 000 $, entusiasmo normativo, e il coinvolgimento diretto di Trump. Ma restano ampie zone d’ombra:
- Speculazioni incontrollate – il boom attuale potrebbe essere solo temporaneo
- Politica e affari intrecciati – la figura di Trump solleva forti interrogativi etici
- Norme ancora da scrivere – senza regole precise, il rischio di collassi resta altissimo
⚠️ In un clima così infuocato, la parola d’ordine dev’essere cautela. Prima di lasciar esplodere la bolla, servono regole chiare e trasparenti.